Cernusco Lombardone, neonato nel cassonetto: ma era un bambolotto

Bambolotto scambiato per un neonato nel cassonetto in provincia di Lecco

C’è un neonato nel cassonetto. A Cernusco Lombardone, un comune in provincia di Lecco, un passante ha lanciato l’allarme, perché gli era parso di scorgere in un bidone degli indumenti usati un piccolo bambino abbandonato a se stesso. Per fortuna l’allarme è presto rientrato: si trattava in realtà di un bambolotto gettato via.

Abbandonare i bambini
Fonte Pixabay

Nella tarda mattinata di lunedì 11 gennaio 2021, mentre passeggiava per strada, un passante ha visto qualcosa di strano all’interno di uno di quei cassonetti gialli che si usano per la raccolta di abiti usati da destinare a chi ne ha bisogno.

Subito ha lanciato l’allarme, perché, da una prima occhiata data, pareva che all’interno del cassonetto qualcuno avesse lasciato un povero neonato.

Purtroppo un fatto che siamo abituati fin troppo e tristemente a leggere sulle pagine di cronaca. E che troppo spesso hanno un epilogo fatale per queste povere creature innocenti.

Allarme neonato nel cassonetto
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L’uomo, che ha raccontato di aver sentito anche dei lamenti provenire dal cassonetto, oltre ad aver visto quello che pareva un bambino, ovviamente ha subito allertato le forze dell’ordine. E per questo merita un applauso, per non essersi girato dall’altra parte.

Subito sul posto hanno prestato il loro intervento gli operatori sanitari del 118 con un’ambulanza, una volante dei Carabinieri e una camionetta dei vigili del fuoco volontari del distaccamento di Merate. Ma per fortuna nel cassonetto non c’era un bambino da salvare il più in fretta possibile.

Bambolotto scambiato per un bambino tra i rifiuti
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Bambolotto scambiato per un neonato nel cassonetto

Per fortuna si trattava solo di un falso allarme. Quando gli agenti sono intervenuti sul luogo della segnalazione hanno subito capito che quella che sembrava la gamba di un neonato avvolto tra gli stracci era un bambolotto.

Fonte YouTube Tg2000

Ma il passante ha fatto bene a segnalare la presunta presenza di un bambino tra i rifiuti: meglio un falso allarme con un lieto fine, che l’ennesima storia di abbandono di minori.