Neonata positiva abbandonata in Sicilia, la mamma è di nuovo in libertà

In libertà la mamma della neonata positiva abbandonata in Sicilia

È tornata in libertà la mamma della neonata positiva abbandonata in Sicilia. La sua storia aveva fatto nelle settimane scorse il giro del nostro paese. La piccola, risultata positiva al Coronavirus, era rimasta sola in ospedale a Palermo dopo il ricovero preventivo. Pochi giorni dopo la sua mamma era stata fermata a Catania.

Bambini senza genitori
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Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione della donna sulla quale pende un’accusa pesante. Aver abbandonato la figlia di 3 mesi risultata positiva al Coronavirus e ricoverato all’ospedale dei Bambini di Palermo.

La donna avrà solo più obbligo di firma, come disposto dai giudici che hanno di fatto accolto la difesa dell’avvocato Matteo La Barbera, che difende la mamma della neonata lasciata da sola in ospedale.

Bambini positivi al Coronavirus
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Gli agenti hanno cercato per settimane la mamma della bambina. La donna era stata poi fermata a Catania il 15 dicembre e denunciata per abbandono di minori. La donna è finita in manette: alle domande del gip Piergiorgio Morosini si era avvalsa della facoltà di non rispondere.

Il procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e il sostituto Maria Rosaria Perricone avevano chiesto la custodia cautelare in carcere. Adesso per lei rimane solo l’obbligo di firma.

neonata positiva abbandonata in Sicilia
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Neonata positiva abbandonata in Sicilia: la ricostruzione della vicenda

Le forze dell’ordine hanno ricostruito quello che è successo. Secondo gli inquirenti la mamma avrebbe affidato la bambina ad alcuni parenti per poi andarsene.

Le zie avevano portato la bambina in ospedale dove era risultata positiva. E l’avevano abbandonata lì.

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La donna avrebbe chiamato in Comune per dire di essere in Romania per il funerale della sorella e di essere bloccata. Telefonata che, però, secondo la Procura la donna avrebbe fatto da Catania.

Secondo la difesa, invece, la mamma non avrebbe abbandonato la piccola, ma l’avrebbe affidata prima alle zie e poi ai medici. Chiamando di continuo per avere sue notizie.