Chiara Gualzetti: i suoi genitori hanno esaudito il suo desiderio di sposarsi
I genitori di Chiara Gualzetti hanno annunciato sui social di essersi sposati: "Era un suo desiderio e siamo sicuri che oggi era lì con noi"
Un giorno di gioia in mezzo ad anni di dolore incalcolabile, infinito. È questo quello che hanno vissuto i signori Vincenzo e Giusy, genitori di Chiara Gualzetti, la 15enne brutalmente assassinata da un suo coetaneo il 27 giugno del 2021 a Monteveglio, nel bolognese. I due hanno infatti annunciato, tramite un breve post sui social, di essersi sposati. Era un desiderio proprio della loro bambina.
Un raggio di sole in mezzo alla tempesta nella quale i signori Vincenzo e Giusy Gualzetti vivono da ormai quasi due anni.
I due, genitori di Chiara, tramite un post pubblicato sui social hanno infatti annunciato di essersi sposati. Lo hanno fatto, hanno spiegato nella didascalia del post, proprio perché era un desiderio della loro bambina scomparsa.
Ci siamo sposati con grande gioia, ma con la morte nel cuore. Era un grande desiderio di Chiara e siamo sicuri che oggi era lì vicino a noi.
Queste le parole del signor Vincenzo, che ha poi proseguito ringraziando il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno, il comandante della stazione dei Carabinieri di Bazzano Francesco Farina, i testimoni e tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione.
Cerimonia che si è tenuta all’ospedale di Bazzano, perché la mamma di Chiara in questo periodo è ricoverata per sottoporsi a delle cure.
Il Delitto di Chiara Gualzetti
Era il 27 giugno del 2021 quando Chiara Gualzetti, una ragazzina di soli 15 anni di Monteveglio, in provincia di Bologna, usciva insieme ad un suo amico. O almeno così lei lo considerava.
Quel ragazzo aveva infatti tutt’altre intensioni che trascorrere un pomeriggio di svago. L’ha attirata in un luogo nascosto nel parco dell’Abazia e lì l’ha brutalmente assassinata prima con un coltello e poi con calci e pugni.
Il giorno successivo le autorità hanno individuato il responsabile del delitto e lo hanno fermato. Negli interrogatori successivi all’arresto il giovane aveva confessato di aver agito perché spinto da una voce demoniaca che aveva nella testa.
Dopo mesi e mesi di perizie, interrogatori, colloqui con psicologi e indagini varie, i giudici hanno decretato che l’allora 16enne era perfettamente in grado di intendere e volere.
Si è dunque proceduto con il rito abbreviato che nel luglio del 2022 aveva portato ad una condanna a 16 anni e 4 mesi di reclusione per il giovane killer. Condanna poi confermata anche in appello, lo scorso marzo.