Come sta Jennifer Haller, colei che si è sottoposta alla sperimentazione del vaccino per il Coronavirus

È stata la prima donna, un mese fa, a sottoporsi al vaccino sperimentale per il Coronavirus. Ma oggi, come sta Jennifer Haller?

Tutti hanno visto le sue immagini e tutti hanno letto il suo nome, Jennifer Haller è la mamma di 43 anni che si è fatta volontaria per far testare su di sé, il vaccino contro il coronavirus. Dopo aver risposto ad un annuncio, questa donna si è recata al Kaiser Permanente Washington Research Institute ed ha spiegato di aver fatto quella scelta, perché sapeva che in quel momento molte persone erano impotenti davanti ad un mostro sconosciuto, come lo sono ancora oggi e se lei poteva fare la sua parte, per aiutare gli altri, era un’opportunità che non voleva farsi sfuggire. Ed è ciò che continuerà a fare.

Dopo l’iniezione, Jennifer Hallen ha trascorso i successivi giorni a controllare le reazioni del vaccino e a misurarsi la temperatura corporea. Gli esperti le hanno chiesto di appuntare in modo dettagliato, ogni sintomo e ogni possibile effetto collaterale. Adesso a distanza di un mese, la domanda che tutti si fanno è: “Come sta Jennifer Haller?”

La 43enne è stata intervistata dalla nota testata giornalistica britannica The Telegraph ed ha raccontato di aver avuto febbre il primo giorno è un dolore al braccio, il secondo. In seguito è stata bene.

Jennifer si è sottoposta alla sperimentazione del vaccino, nonostante si sia ritrovata davanti un elenco da firmare, composto da 45 pagine, sulle quali erano stilati tutti i rischi possibili. tra questi c’era anche la possibilità di contrarre più facilmente il coronavirus.

Adesso, dovrà sottoporsi alla seconda iniezione di vaccino e per il prossimo anno, sarà tenuta sotto controllo dagli esperti.

“Al momento mi sento bene, per me è un orgoglio essere la prima persona a sottoporsi al test”.

Sono molti gli studiosi che stanno cercando un’arma contro questo mostro sconosciuto e per adesso l’unica arma di difesa è la distanza e norme igieniche. Evitare di stare a contatto con le altre persone, mantenere due metri di distanza, lavare spesso le mani con acqua e sapone per almeno 60 secondi, disinfettare le superfici e arieggiare gli ambienti.