Coronavirus, fin’ora 4.275 denunce in base all’articolo 650 del Codice Penale

CORONAVIRUS: già denunciate oltre 4.000 persone dalle forze dell'ordine. Ecco i motivi principali.

Dopo l’emergenza sanitaria italiana per il Coronavirus, il Governo ha deciso di emanare il decreto #Iorestoacasa, chiedendo a tutti gli italiani di rimanere nelle proprie abitazioni per cercare di fermare, insieme, la marcia del virus. Il decreto prevede la possibilità di uscire di casa e quindi di spostarsi, soltanto per necessità. Uscire per comprare beni di prima necessità, come andare nei supermercati e nelle farmacie, per motivi di salute, come persone obbligate a recarsi negli ospedali per le cure quotidiane e per andare a lavorare.

È possibile spostarsi dal proprio domicilio, anche per altre situazioni personali di necessità, che però devono essere sempre autocertificate.

Ogni tipo di spostamento, anche quelli precedentemente riportati, deve essere giustificato dall’autocertificazione, un documento che si può scaricare e stampare da siti ufficiali, dove ogni persona dovrà riportare le proprie motivazioni.

È obbligatorio mantenere un metro di distanza dalle altre persone, questa è la prima regola per evitare il contagio. Tutte le attività sono state chiuse, tranne quelle di prima necessità come supermercati, generi alimentari, farmacie, tabaccai, edicole… (CLICCA QUI PER LA LISTA COMPLETA).

Per chi viola le limitazioni sugli spostamenti, la sanzione è prevista in via generale dall’articolo 650 del Codice Penale e prevede l’ammenda fino a 206 euro e fino a 3 mesi di reclusione. Da notare bene, l’ammenda è una pena pecuniaria.

Le forze dell’ordine stanno facendo dei controlli, per fare in modo che la gente si impegni a rispettare quanto richiesto.

Secondo gli ultimi dati riportati nella giornata di ieri, 13 marzo 2020, sono state  130.584 le persone controllate dalle forze dell’ordine. Tra queste, 4275 sono state denunciate.

Sono stati controllati anche 62218 esercizi commerciali aperti, 369 dei quali hanno portato alla denuncia di titolari, poiché non rispettavano la normativa.

Le principali denunce riguardano false autocertificazioni, festini, assenza di autocertificazione, negozi aperti non consentiti.

Notizia in fase di aggiornamento.

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