Crollo funivia, il piccolo Eitan Biran è stato dimesso: è tornato a casa con la zia
Crollo funivia Stresa-Mottatore, il piccolo Eitan Biran è stato dimesso dall'ospedale
Una bellissima notizia è arrivata nella giornata di ieri, giovedì 10 giugno. Il piccolo Eitan Biran, l’unico sopravvissuto al crollo della funivia Stresa-Mottatore, è stato dimesso dall’ospedale. Le sue condizioni sono migliorate ed ora potrà affrontare il dolore delle sue perdite, circondato dall’affetto dei suoi cari.
Una notizia meravigliosa, che ovviamente ha riempito di gioia il cuore di tutte le persone che hanno pregato, affinché riuscisse a superare questo momento difficile.
Questo bimbo di 5 anni risulta essere l’unico sopravvissuto al crollo della funivia Stresa-Mattatore. Una tragedia avvenuta nella mattinata di domenica 23 maggio e che ha portato alla morte di 14 persone.
Tra queste appunto c’erano i suoi genitori, il fratellino di 2 anni ed anche i suoi nonni. Il piccolo Eitan per adesso ancora non ricorda ciò che è avvenuto, a causa di un’amnesia post traumatica. Tuttavia, gli specialisti lo hanno informato della morte di tutti i suoi parenti, solo 2 giorni fa. Il legale della zia, Cristina Pigna, su questo ha dichiarato:
Il bambino sta apprendendo lentamente quanto successo con i familiari e gli psicologi. È venuto a conoscenza delle conseguenze della tragedia con le modalità concordate dai medici, dagli specialisti e dai familiari. È un cammino lungo e delicato.
Le condizioni del piccolo Eitan Biran dopo il dramma
Il bimbo dopo quel drammatico incidente, ha riportato dei traumi all’addome e al torace. Inoltre, il giorno in cui è arrivato in ospedale, ha subito un delicato intervento per ricomporre gli arti fratturati.
Subito dopo, lo hanno ricoverato nel reparto di terapia intensiva ed appena si è svegliato dal coma, al suo fianco ha trovato la zia Aya, che non lo ha mai lasciato solo. Il piccolo per prima cosa ha chiesto: “Dov’è la mamma!”
Dopo quasi 3 settimane di ricovero, è potuto tornare nella sua abitazione. È stato accompagnato dall’ambulanza nella casa di Pavia e con lui ci sono tutti i suoi cari, arrivati proprio dall’Israele.
Le sue condizioni sono migliorate notevolmente, ha una prognosi di 60 giorni. Adesso dovrà proseguire il suo percorso psicologico, affinché riesca a superare il dolore di ciò che ha vissuto in quella giornata tragica.