Davide Ferrerio: le parole in aula di Nicolò Passalacqua
"Ero nervoso e impaurito. Sono anche io una vittima": le parole di Nicolò Passalacqua durante il processo per il tentato omicidio di Davide Ferrerio
Nella giornata di ieri si è tenuto l’interrogatorio di Nicolò Passalacqua in Tribunale. Il ragazzo, accusato del tentato omicidio di Davide Ferrerio, davanti al giudice si è scusato con la famiglia del giovane ridotto in fin di vita ed ha spiegato di essere lui stesso una vittima.
L’11 agosto dello scorso anno la vita di diverse persone è cambiata per sempre.
Era una serata apparentemente come tante a Crotone, quando un giovane ha aggredito senza motivo un suo coetaneo, non lasciandogli tempo nemmeno di spiegare o di chiedere cosa stesse succedendo.
Vittima del brutale pestaggio, Davide Ferrerio. Il 21enne bolognese stava aspettando un suo amico, quando un altro ragazzo, Nicolò Passalacqua, lo ha avvicinato, rincorso e in fine raggiunto e ridotto in fin di vita a calci e pugni.
Da allora Davide è in uno stato di coma, che recentemente è stato definito irreversibile dai medici.
A far scaturire il tutto uno scambio di persona.
Alessandro Curto aveva dato appuntamento ad una ragazzina allora minorenne. La mamma di quest’ultima, scoperto tutto, aveva chiesto a Nicolò Passalacqua, spasimante della giovane, di recarsi sul posto e farla pagare al 31enne.
Quando Curto si è accorto che si stava mettendo male, tramite messaggi ha indirizzato l’ira degli aggressori verso una persona a caso, Davide Ferrerio appunto.
Ora Nicolò Passalacqua è naturalmente indagato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Alessandro Curto, la ragazzina allora minorenne e sua madre sono invece accusate di concorso in tentato omicidio.
Le scuse dell’aggressore di Davide Ferrerio
Nella giornata di ieri il pm incaricato ha interrogato, davanti al giudice Elvezia Cordasco, proprio Nicolò Passalacqua.
Le domande si sono protratte oltre il limite di tempo previsto e la requisitoria prevista sempre per la giornata di ieri, è stata invece spostata al 21 aprile, quando verosimilmente dovrebbe arrivare anche la sentenza della Corte.
Alle domande il giovane accusato di tentato omicidio ha risposto fondamentalmente scusandosi con Davide e con la sua famiglia per quanto commesso.
Aveva anche scritto una lettera, che voleva inviare ai Ferrerio, salvo poi non trovare mai il coraggio.
In fine, si è proclamato anche lui vittima, essendo stato, secondo lui, circuito dalle due donne che lo avrebbero spinto a compiere il pestaggio a Davide.