Denise Pipitone: a che ora uscì davvero dal lavoro Anna Corona il giorno della scomparsa? Il dettaglio sul registro delle uscite

Anna Corona e l'orario di uscita sul registro del lavoro

Il giorno della scomparsa della piccola Denise Pipitone, Anna Corona era davvero al lavoro fino alle 15:30? Durante le udienze, l’ex moglie di Pietro Pulizzi dichiarò di non essersi mossa dall’albergo dove lavorava quel 1 settembre del 2004 e di essere uscita, come testimonia lo stesso registro, alle 15:30.

Anna Corona e il registro del lavoro

Durante l’ultima puntata di Chi l’ha visto, Federica Sciarelli ha però rivelato un importante dettaglio, che a detta di molti metterebbe in dubbio quanto dichiarato dalla donna.

Anna Corona disse di essere uscita insieme alla sua collega quel giorno. Ma una perizia sulla calligrafia, confermò che l’orario di uscita della donna fu scritto da una sua collega e amica: Francesca.

Nessuno degli altri colleghi ricordò di averla vista dopo l’ora di pranzo. Diverse testimonianze dell’epoca, affermarono di averla vista mangiare fino alle 12:00.

Le parole della collega di Anna Corona

Francesca invece, sentita dagli inquirenti, raccontò di aver lavorato in lavanderia con l’indagata e di aver poi firmato con lei l’uscita alle 15:30. Una perizia sulla calligrafia, smentì però la sua testimonianza, poiché entrambi gli orari d’uscita risultarono scritti proprio dalla collega.

Anna Corona e il registro del lavoro

A quel punto, davanti alle prove, il racconto di Francesca diventò un altro:

Non lo so, magari se ne sarà andata un quarto d’ora prima, mi avrà chiamata in lavanderia, mi avrà detto me ne sto andando mettimi l’orario di uscita quello tuo.

La domanda, davanti ai fatti accaduti il 1 settembre del 2004, oggi è una sola: a che ora è uscita da lavoro quel giorno Anna Corona?

Anna Corona e il registro del lavoro

Sono tanti, o meglio troppi, i dubbi mai approfonditi sul caso della piccola Denise Pipitone. Bugie e depistaggi che negli ultimi giorni stanno attirando l’attenzione dell’intera Italia. Anche la pm che coordinò all’epoca le indagini, in diretta tv, ha raccontato che le persone indagate sapevano di essere intercettate e che si ritrovò costretta ad interrompere le intercettazioni per poi riprendere di nascosto. Gravi accuse, che oggi basterebbero per far riaprire il caso.