Denise Pipitone, Felice Grieco racconta del suo unico sbaglio a Storie Italiane: “La dovevo fermare”

Le parole di Felice Grieco durante la trasmissione Storie Italiane

La guardia giurata Felice Grieco è stato ospite durante la trasmissione Storie Italiane, condotta da Eleonora Daniele. L’uomo è tornato a parlare del video che girò a Milano, pochi mesi dopo la scomparsa della piccola Denise Pipitone.

Denise Pipitone: parla Felice Grieco

Il dubbio che quella bimba insieme alla donna rom poteva essere la figlia di Piera Maggio rimane ancora oggi e Felice Grieco racconta del suo pentimento. L’uomo ha confessato che il suo unico sbaglio è stato quello di non fermare la piccola Danas, ma le autorità non gli avevano dato il permesso. Dopo la segnalazione alle forze dell’ordine aveva chiesto di poterle trattenere con una scusa, ma gli era stato detto di non fare nulla e di attendere il loro arrivo.

Se Felice Grieco avesse fermato la bambina e quella donna e sarebbe poi venuto fuori che non si trattava di Denise, avrebbe potuto ritrovarsi nei guai.

Le parole di Felice Grieco

Denise Pipitone: parla Felice Grieco

La dovevo fermare, mi sarei tolto ogni dubbio. Chiesi di inventare una scusa per poterlo fare, mi dissero di no. Ero nervoso, non sapevo come agire. Se l’avessi bloccata e non era lei sarei finito nei guai.

Quando è arrivata la pattuglia chiedendomi dove di trovasse la bambina gli ho fatto presente che, dato il tempo passato, il gruppo era andato via. Chiesi alla poliziotta se le potevano interessare i filmati che avevo fatto e glieli ho mostrati. Lei è sbiancata e ha invitato per radio i colleghi a fare controlli a tappeto, ma tutto il gruppo era sparito senza lasciare traccia.

Denise Pipitone: parla Felice Grieco

Il video girato dalla guardia giurata mostra una bambina che somiglia in modo incredibile a Denise Pipitone. La donna rom la chiama Danas e la piccola le risponde con un dialetto siciliano “Dove mi porti?“. Se era davvero la piccola Denise, c’è la speranza che sia ancora viva e sia stata data in altre mani subito dopo il rapimento.

Per poter fare quello che hanno fatto hanno dovuto avere l’appoggio di qualcuno, a meno che quel giorno la bambina si è trovata smarrita nel vicolo e un passante se l’è presa e l’ha portata via.