Diana, morta di stenti: il sospetto che la mamma le abbia dato farmaci per farla stare tranquilla
Alessia Pifferi potrebbe aver fatto ingerire qualche sostanza alla piccola Diana, per tenerla calma in quei sei lunghi giorni
Nuovi sospetti sulla morte della piccola Diana, che dovranno trovare conferme con le indagini. Alessia Pifferi, 37 anni, potrebbe aver fatto assumere alla figlia di 16 mesi del benzodiazepine, per tenerla tranquilla in quei giorni senza di lei.
Per ora non è arrivata alcuna conferma, l’ipotesi è sorta dopo le testimonianze. Nessuno per sei lunghi giorni ha sentito piangere la bimba, nessuno si è reso conto che fosse sola in casa. Nessun grido disperato, per la fame e per la sete. La piccola di 16 mesi è morta di stenti, in casa da sola, a Milano, costretta a stare in un lettino da campeggio.
Alessia Pifferi si è recata in provincia di Bergamo dal suo nuovo compagno e a lui ha raccontato che aveva lasciato Diana al mare con la sorella. Ma non era vero. Mentre lei si godeva quella vita così importante e libera, sua figlia moriva da sola nella loro abitazione, forse dopo averla tanto cercata.
Qualcuno ha raccontato alle autorità che la bimba era sempre calma e anche un po’ rallentata nei movimenti. Altre parole che hanno portato gli inquirenti a credere che la madre le facesse assumere qualche sostanza per tenerla calma.
Un’ipotesi che verrà confermata o smentita dopo i risultati degli esami tossicologici sul corpicino della piccola Diana. Si attendono anche i risultati dell’autopsia, che riveleranno l’esatta causa della morte della minore. Per ora, il sospetto è che sia morta per denutrizione e disidratazione.
Diana sarebbe morta di stenti a soli 16 mesi di vita. Durante l’interrogatorio, la madre Alessia Pifferi ha ammesso di averla lasciata sola a casa e anche di averlo già fatto in passato, ma per meno giorni. Raccontava alla famiglia e al compagno che con lei c’era una baby sitter. Ma non era vero. L’unica cosa che lasciava in quel lettino con sua figlia, era un biberon.
Quando è tornata a casa dopo sei giorni, ha trovato Diana ormai senza vita ed ha spiegato alle autorità che sapeva esattamente che poteva succedere. Parole agghiaccianti dette da una madre che avrebbe dovuto proteggere il frutto del suo grembo. Ha chiamato una vicina di casa, le ha spiegato di aver provato a rianimarla e di averle buttato dell’acqua sul viso, ma la piccola non si svegliava. A quel punto, la vicina ha allarmato i soccorsi. Gli operatori sanitari si sono subito resi conto che Diana era morta da almeno 24 ore e hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Accanto al piccolo cadavere, c’era un biberon con tracce di latte.