Diana potrebbe aver scelto di smettere di lottare: emersa un’altra ipotesi
Sono due le ipotesi degli inquirenti: la piccola Diana era stordita dal farmaco o ormai troppo debole e stanca di quella vita di stenti
L’autopsia effettuata sul corpicino della piccola Diana non ha stabilito la causa certa della morte. La piccola è deceduta forse per la fame, per la sete o per il troppo caldo.
Non ha pianto, o almeno nessun vicino ha sentito i suoi lamenti, mentre moriva di stenti.
Mentre si attendono gli esami sulle tracce di latte, che confermeranno o smentiranno l’ipotesi del sedativo, è emersa un’altra agghiacciante ipotesi su cosa potrebbe essere accaduto in quel piccolo bilocale di Milano.
Nello stomaco di Diana non è stato trovato cibo solido, ma solo tracce di un materiale compatibile con il cuscino trovato nel lettino, che la piccola potrebbe aver morso per la troppa fame. Sono due le piste seguite al momento dagli inquirenti.
Diana non aveva la forza di piangere o era stordita dall’En?
La bimba di 18 mesi potrebbe essere stata stordita dal farmaco e questo spiegherebbe perché non ha pianto e perché nessuno l’ha sentita mentre gridava o cercava la sua mamma. Oppure Diana era già troppo debole e stanca di quella vita di stenti? Forse l’ultima volta ha capito che sua madre, Alessia Pifferi, non sarebbe arrivata in tempo per salvarla, come era successo in altri week-end trascorsi sola in casa. E forse si è lasciata andare alla morte, la sua unica via di salvezza.
Una disperazione e una sofferenza, che potrebbero aver portato la minore a lasciarsi andare. Senza avere nemmeno le forze per chiedere aiuto e per far sentire il suo straziante pianto.
Era piccola, ma 18 mesi sono abbastanza per comprendere che la casa è vuota e che la propria mamma non è lì, disposta a prendersi cura di lei. Diana potrebbe aver capito di non avere speranze? O il calmante non le ha permesso di piangere ed è rimasta inerme nel lettino, finché non ha esalato il suo ultimo respiro? La risposta arriverà soltanto dopo i risultati degli ulteriori esami sul suo corpicino e dopo quelli delle tracce di latte trovate nel biberon.