Diego Dal Zotto, 47 anni, morto mentre era in vacanza con gli amici
Per Diego Dal Zotto, 47enne originario del vicentino, è risultato fatale un malore: inutile il tempestivo intervento dei soccorritori medici
L’ennesimo malore ha stroncato la vita ad un altro uomo italiano. Il suo nome era Diego Dal Zotto, aveva 47 anni, era originario di Thiene, nell’alto vicentino, e si trovava in vacanza con alcuni amici in Croazia. Poco dopo la mezzanotte ha accusato un malore e poco dopo il suo cuore si è fermato per non riprendere più a battere.
Una tragedia assoluta e completamente inaspettata ha avuto come sfortunato protagonista un uomo di soli 47 anni.
Diego si trovava in vacanza con i suoi amici. Aveva deciso di trascorrere le ferie facendo quello che amava di più, andare in barca a vela.
Un malore improvviso gli ha fatto perdere i sensi e, nonostante il tempestivo interventi dei soccorritori allertati dai suoi compagni, per lui non c’è stato nulla da fare.
A raccontare tutto ciò che è successo in quella tragica sera, ci ha pensato Bonifacio, un amico di Diego che si trovava in barca insieme a lui e che ha rilasciato una commovente dichiarazione ai giornalisti del quotidiano L’eco Vicentino.
Martedì sera siamo andati a letto in barca intorno alle 22.30 e lui è rimasto fuori un po’ di più, voleva guardare le stelle.
La tragica morte di Diego Dal Zotto
L’amico di Diego Dal Zotto ha raccontato che poco dopo è arrivata Valeria, un’amica che era a bordo con loro, avvisando lui e gli altri membri dell’equipaggio che Diego non stava bene.
Tutti a quel punto sono usciti fuori coperta ed hanno lanciato l’allarme ai soccorritori, che in pochissimo tempo hanno raggiunto l’imbarcazione.
I medici hanno attuato tutte le manovre e tentato di rianimare l’uomo per quasi un’ora, ma ogni tentativo alla fine è risultato vano. Il cuore di Diego non ha mai ripreso a battere.
Molto drammatico anche il momento e le modalità in cui è stata avvisata la famiglia di Diego.
Abbiamo deciso di aspettare le 7 del mattino per avvisare a casa. Abbiamo chiamato alcuni amici e detto loro di andare a casa dei genitori di Diego ad avvisarli. Non volevamo lo facesse la polizia. 26 anni fa avevano già perso un figlio, Mirko, colpito da un fulmine in montagna. Abbiamo ritenuto fosse importante che ci fosse qualcuno di noi amici, perché ora sono rimasti soli.