Dimitri Fricano: la rabbia della mamma di Erika Preti
Inspiegabile, per la mamma di Erika Preti, la decisione del Tribunale di sorveglianza di Torino sulla scarcerazione di Dimitri Fricano
Ospiti a Pomeriggio 5, i genitori di Erika Preti hanno mostrato tutto il loro dolore, ma soprattutto la loro rabbia, per la recente scarcerazione di Dimitri Fricano, l’uomo che nel 2017 uccise la loro figlia con 57 coltellate.
Era il giugno del 2017 quando un efferatissimo femminicidio veniva compiuto in Sardegna, dove Dimitri Fricano e la sua fidanzata Erika Preti, di 30 e 27 anni, stavano trascorrendo alcuni giorni di vacanza.
A seguito di una lite, lui impugnò un coltello da cucina e colpì lei con 57 fendenti, uccidendola brutalmente.
Nel 2022, dopo 5 anni di reclusione, il Tribunale decise che Dimitri Fricano dovesse scontare la pena dell’ergastolo.
Nei giorni scorsi, però, il Tribunale di Sorveglianza di Torino ha deciso per la scarcerazione dell’uomo e del prosieguo della sua pena sotto regine di arresti domiciliari.
Tale decisione, hanno spiegato i giudici, è dovuta alla grave obesità dell’uomo e ai problemi e rischi cardiovascolari che ne precludono la permanenza nell’ambiente carcerario.
Scarcerazione di Dimitri Fricano: le parole della mamma di Erika
Nei giorni scorsi gli inviati di Pomeriggio 5 hanno raggiunto proprio Dimitri Fricano, mentre arrivava nella sua casa di Biella dopo la scarcerazione. Alle domande dei giornalisti, il 34enne ha risposto:
Avrei voluto morire io al posto di Erika. Io non vivo più da quel giorno. Quel giorno sono uscito di testa. Vivevo per lei. Vivo su una sedia a rotelle, posso morire in ogni momento, sono a rischio della mia vita continuamente.
Le parole di Fricano sono state ascoltate in diretta dai genitori di Erika ed hanno provocato loro una forte sensazione di rabbia. La mamma Tiziana in particolare, è incredula del fatto che chi ha compiuto un gesto simile sia già a casa. Le parole della donna:
Io me lo immaginavo in un letto, impossibilitato a muoversi, a lavarsi, ma vederlo fuori, col papà in macchina è una cosa pazzesca. Non ha senso. L’hanno fatto diventare così per portarlo a casa. Pensare che lui passa il Natale a casa con la famiglia e noi invece facciamo un bel mazzo di fiori per Erika e lo portiamo al cimitero, già questo mi fa andare fuori di testa. Hanno detto che era malato quando è successo il fatto. Ma non mi sembrava. Una persona seguita dal centro di igiene mentale, mi domando come fa a permettersi di avere una collezione di rasoi. Non mi sembrava assolutamente un ragazzo malato.