Dodicenne bocciata per le troppe assenze, viene promossa dal TAR
La Dodicenne, secondo i giudici, si assentava da scuola per sfuggire ai bulli che la tormentavano. Oltretutto, il suo rendimento era eccellente
Il tema del bullismo nelle classi scolastiche italiane continua ad essere più ricorrente e ostico che mai. L’ultimo episodio è avvenuto in una scuola media di Cagliari, dove una dodicenne è stata bocciata per aver fatto troppe assenze. Il motivo dietro questo suo fuggire, erano le vessazioni e le offese che dei bulli le provocavano quotidianamente tra i banchi. Il Tar ha revocato la bocciatura e ordinato un nuovo scrutinio entro 15 giorni.
Dinamiche troppo ricorrenti nelle aule scolastiche italiane, che purtroppo spesso hanno portato a tragici epiloghi. Si parla del tema del bullismo.
Sono diversi gli alunni, spesso giovanissimi, che presi di mira dai coetanei e portati all’esasperazione, in passato hanno deciso di togliersi addirittura la vita.
Uno di quelli che fece più scalpore accadde a Roma, nel quartiere Torpignattara, la sera del 6 giugno del 2021. Una ragazza di 13 anni, dopo mesi di offese e derisioni da parte dei suoi compagni di scuola, decise di togliersi la vita impiccandosi nella sua cameretta.
L’episodio di questi giorni non ha avuto fortunatamente un epilogo così triste, ma ha comunque attirato l’attenzione.
La sfortunata protagonista è una ragazzina di soli 12 anni di Cagliari, che come la 13enne romana per mesi ha subito le vessazioni e i tormenti dei bulli della sua classe.
Dodicenne bocciata dalla scuola, promossa dal Tar
La reazione della dodicenne, nei mesi, è stata quella di chiudersi in se stessa e cercare una via di fuga da quelle che per lei erano vere torture.
Ciò l’ha portata ad assentarsi spesso dalle lezioni scolastiche, superando così il limite massimo consentito. Si parla di 342 ore nel corso dell’anno. Il consiglio scolastico ha deciso, alla fine dell’anno, di non ammetterla alla classe successiva.
Una decisione che ha spinto i genitori dell’alunna a fare ricorso. Ricorso che è stato pienamente accolto dal TAR. Quest’ultimo ha annullato il provvedimento dell’Istituto Scolastico, ordinando un nuovo scrutinio entro 15 giorni.
Secondo i giudici, si legge nella relazione della sentenza:
Non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito.
In secondo luogo, lo stesso organo scolastico non si è soffermato sulla possibilità, comunque, di procedere a una valutazione di merito del livello di preparazione raggiunto che, come del resto contraddittoriamente riconosciuto dallo stesso istituto scolastico, è ampiamente positivo e ben oltre la media necessaria alla promozione.
La denuncia nel 2021
Nella stessa sentenza, i giudici rivendicano all’istituto scolastico il fatto che non siano stati presi in considerazione altri importanti fattori.
“Né può ritenersi che il Consiglio di classe non disponesse di elementi di cognizione idonei a suscitare delle peculiari valutazioni. Oltre alle segnalazioni della mamma che fin dall’ottobre 2021 aveva cercato di interloquire con i responsabili dell’istituto al fine di segnalare il disagio della figlia (presentando tra l’altro oltre 300 i messaggi ricevuti da parte delle compagne di scuola), al momento della valutazione finale il Consiglio di classe disponeva anche della valutazione psicodiagnostica del distretto socio sanitario che aveva evidenziato un quadro di sensibilità della ragazza ben compatibile con i lamentati disagi conseguenti a un non agevole inserimento nella classe“.