Elia e Lucia, morti insieme dopo 57 anni di matrimonio
La signora Lucia, 82 anni, si è spenta al mattino dello scorso 30 giugno e solo poche ore più tardi, l'ha raggiunta anche il suo amato Elia
Si chiamavano Elia e Lucia e insieme, l’uno affianco all’altra, hanno vissuto praticamente tutta la loro vita. Dopo 57 anni di matrimonio, tre figli, di cui una scomparsa anni fa, e tre nipoti, se ne sono andati così come hanno vissuto, insieme. Lo scorso 30 giugno, a poche ore di distanza, si sono spenti entrambi a 87 e 82 anni.
C’è grande commozione a Villa Di Serio, piccolo comune in provincia di Bergamo, dove tutti conoscevano Elia e Lucia, una coppia di anziani che da quasi 60 anni erano legati da un amore fortissimo.
C’è commozione perché dopo 57 anni di matrimonio, vissuti come detto l’uno affianco all’altra, i due signori sono volati in cielo a poche ore di distanza l’uno dall’altra.
Lo scorso 30 giugno, la prima a spegnersi è stata Lucia Maria. Per il grande dolore, solo poche ore più tardi, in serata, se ne è andato anche Elia. Avevano rispettivamente 82 e 87 anni.
La loro vita non è sempre stata felice. Nel 1997, infatti, avevano dovuto affrontare il dolore più grande che possa capitare a chi è genitore, quello di perdere una figlia. Giuliana aveva solo 29 anni quando morì e proprio il 30 giugno scorso avrebbe compiuto 55 anni.
Nel 2020, in piena pandemia, avevano contratto combattuto e sconfitto, sempre insieme, il dannato Covid-19.
L’addio a Elia e Lucia della nipote Stefania
Oltre a Giuliana i due anziani avevano altri due figli, Matteo, parroco e missionario, e Orietta. Lasciano anche tre nipoti, Laura, Chiara e Stefania.
Quest’ultima, in un toccante post pubblicato sui social ha salutato con dolore gli amati nonni.
Cari nonni, voi eravate indistruttibili, forti e avevate un cuore grande. Mi avete lasciato un vuoto incolmabile, che non si può descrivere. Grande esempio di vita, grande esempio d’amore e dopo 57 anni di matrimonio avete voluto andare via insieme. Eravate la nostra colonna portante, ci siete sempre stati per noi. Dalla prima sbucciatura sul ginocchio, che nonna mi disinfettava dicendo ‘non piangere che domani ti sbuccerai anche l’altro’, all’essere orgogliosi delle vostre nipoti.
“Nonna, tu hai sempre tenuto il nonno per mano, perché dicevi che altrimenti si perdeva. E così a distanza di poche ore tu sei voltata e l’hai preso per mano”.