Elisa De Marco, trovata senza vita: aveva solo 27 anni

Elisa De Marco è stata trovata priva di vita nella sua casa in Giappone, dopo l'allarme lanciato dalla sua famiglia

Elisa De Marco è stata trovata senza vita a soli 27 anni. Originaria del Piemonte, la ragazza viveva in Giappone da diverso tempo, in un paese vicino a Tokyo.

trovata senza vita Elisa De Marco

Una chiamata da parte dell’ambasciata italiana ha dato la triste notizia alla famiglia, che vive nel comune di Pontecurone. L’avevano sentita per l’ultima volta la domenica precedente, poi aveva smesso di rispondere ai messaggi. I genitori erano preoccupati, Elisa De Marco non era solita sparire e smettere di rispondere al cellulare. Il racconto straziante del suo papà:

trovata senza vita Elisa De Marco

L’abbiamo sentita l’ultima volta domenica, poi il silenzio fino alla tragica telefonata dell’ambasciata italiana. Ci sentivamo ogni giorno, domenica l’abbiamo chiamata dalla piscina ed era tutto a posto. I giorni successivi le abbiamo scritto su WhatsApp, riceveva i messaggi ma non li leggeva. Abbiamo provato a chiamarla ma senza successo. Doveva essere successo per forza qualcosa. Lei non si comportava così.

Così, i due genitori hanno deciso di denunciare la situazione alle forze dell’ordine e poi hanno contattato l’ambasciata italiana a Tokyo. La polizia giapponese si è recata a casa della 27enne per controllare che stesse bene, ma hanno fatto la straziante scoperta. La giovane era ormai priva di vita all’interno della sua abitazione. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, si attendono i risultati dell’autopsia, fondamentali per stabilire la causa del decesso. Dalle prime notizie diffuse, sembrerebbe che sul suo corpo non siano stati individuati segni di violenza. Per il momento, si ipotizza che Elisa sia deceduta a seguito di un malore improvviso.

trovata senza vita Elisa De Marco

Il papà ha spiegato che per riportare la sua ragazza in Italia, dovrà affrontare una spesa di 15 mila euro. Fortunatamente potrà contare sul supporto del Primo Cittadino. La famiglia vuole solo celebrare la funzione funebre nel proprio comune e poter dare alla figlia una degna sepoltura e un luogo dove poter andare a trovarla ogni volta che ne sentiranno il bisogno.