Emanuela Perinetti soffriva di anoressia: il dolore al funerale della 33enne
Straziante la lettera di Giorgio Perinetti, letta durante il funerale della figlia Emanuela, morta mercoledì a soli 33 anni
Si sono celebrati nel pomeriggio di ieri, alla Basilica di Sant’Eustorgio a Milano, i funerali di Emanuela Perinetti. Tantissimi i presenti all’ultimo saluto alla figlia 33enne dell’ex dirigente di Juve, Napoli e Roma, Giorgio Perinetti. Il papà, in una toccante lettera letta durante l’omelia, ha chiesto scusa a sua figlia per non aver sempre capito come aiutarla e starle vicino.
Non sapremo mai le ombre che hanno creato un disagio così grande che non abbiamo saputo e potuto contrastare.
Questo è un estratto del toccante discorso fatto da Giorgio Perinetti durante un momento che non dovrebbe mai capitare nella vita di un individuo, quello del funerale della propria figlia.
Nella giornata di ieri, nel primo pomeriggio, sono tantissimi coloro che si sono ritrovati nella Basilica di Sant’Eustorgio a Milano, per dare l’ultimo saluto a Emanuela Perinetti. Nota per essere figlia dell’ex dirigente di Juve, Napoli e Roma, ma anche per la straordinaria carriera che in poco tempo era riuscita a costruirsi nel mondo manageriale sportivo.
Tanti i messaggi di stima e affetto arrivati alla famiglia Perinetti, anche da parte di personalità importanti del mondo del calcio, come il direttore sportivo dell’Inter Giuseppe Marotta e l’allenatore Antonio Conte.
Straziante, come detto, la lettera scritta e letta dal papà di Emanuela durante l’omelia. Giorgio Perinetti si rimprovera il fatto di non essere riuscito sempre a capire il dolore della sua ‘Manu’ e il modo giusto di starle vicino.
Di cosa soffriva Emanuela Perinetti
Se da una parte Emanuela Perinetti viveva una vita, quella professionale, piena di successo, gratificante, felice, dall’altra combatteva una lotta che alla fine, purtroppo, si è rivelata essere troppo ardua.
Da quanto emerge, la 33enne soffriva da tempo di anoressia e, come raccontato dal papà a La Gazzetta dello Sport, alla fine si è lasciata spegnere.
Una decina di giorni fa a seguito di una caduta in casa era stata ricoverata al Fatebenefratelli. Lì, racconta Giorgio, i medici l’hanno assistita al meglio e lei li apprezzava.
Sembrava star meglio, tanto che lunedì Giorgio ha lasciato Milano per andare a lavoro ad Avellino, con la promessa di tornare il venerdì.
Mercoledì mattina, però, il tragico epilogo.