Emersi importanti dettagli sul caso Alessia Pifferi: l’ospedale di Bergamo aveva chiesto l’intervento degli assistenti sociali
Il medico legale ha ricostruito la storia di Alessia Pifferi e della sua bambina: emersi importanti dettagli dopo l'autopsia
Sono emersi nuovi dettagli su Alessia Pifferi, durante l’ultima puntata del programma televisivo Ore 14, condotto da Milo Infante su Rai 2. Dettagli rivelati dall’avvocato della madre della bimba morta di stenti.
Solange Marichignoli ha spiegato che, durante un ricovero della piccola Diana Pifferi, all’ospedale di Bergamo, i medici si erano resi conto che la situazione di madre e figlia aveva bisogno di supporto ed aiuto. E così, avevano chiesto l’intervento dei servizi sociali e di una psicologa. Intervento, mai avvenuto.
Una notizia che lo stesso legale ha appreso dalla relazione del medico legale, a seguito dell’autopsia effettuata sul corpicino della bambina di 18 mesi.
Diana è nata con una malformazione ad un rene ed è stata ricoverata per due volte. La seconda, all’ospedale di Bergamo, per un’infezione alle vie urinarie. Proprio durante quei giorni, il team ospedaliero chiese che le due venissero prese in carico dagli assistenti sociali. Una richiesta fatta anche a seguito delle mancate vaccinazioni.
Alessia Pifferi aveva avuto problemi con la residenza e non era riuscita a vaccinare la piccola Diana. La bimba risultava residente in un luogo, ma domiciliata in un altro.
Il comune di Bergamo, tuttavia, dopo la richiesta dell’ospedale, non attuò nessuna procedura per madre e figlia. E ora, spetterà agli inquirenti stabilire se, quel mancato intervento, abbia contribuito a quanto accaduto in seguito.
Alessia Pifferi è accusata del delitto della sua bambina
Alessia Pifferi ha lasciato la sua bambina di 18 mesi da sola, in casa, per sei lunghi giorni.
Si è recata a Leffe dal suo compagno, per cercare di recuperare quel rapporto che lei stessa ha definito “in crisi”. Non si è preoccupata della sua bambina, nemmeno quando ha accompagnato l’uomo a Milano per delle questioni lavorative. Non è passata a controllare Diana perché “non voleva rovinare tutto“. Aveva detto all’uomo di aver lasciato la figlia al mare con la zia.
Diana Pifferi è morta di stenti. Nessun vicino l’ha sentita piangere, mentre si spegneva lentamente. Un dettaglio che ha portato gli inquirenti a sospettare che la madre potesse averla sedata. In cucina è stata trovata una boccetta aperta di ansiolitico.
Tuttavia, gli esiti degli esami effettuati sulle tracce di latte nel biberon della bambina, hanno escluso l’ipotesi. Alessia Pifferi non ha sedato Diana.