Enrico Lombardo: per Amnesty International si tratta di un “nuovo caso Cucchi”
Morì a seguito di una colluttazione con i Carabinieri: la Procura chiede l'archiviazione, ma la famiglia di Enrico Lombardo non ci sta
Amnesty International ha definito quello di Enrico Lombardo, un “nuovo caso Cucchi” e si è espressa contraria all’archiviazione. L’uomo perse la vita a 42 anni nel 2019, dopo una colluttazione avuta con i Carabinieri all’esterno della sua ex compagna. Sono indagati tre sanitari e un militare dell’arma.

Era la tarda serata del 27 ottobre del 2019 quando Enrico Lombardo, un 42enne di Spadafora, in provincia di Messina, bussava insistentemente alla porta della sua ex compagna, con l0intento di avere un chiarimento con lei, presumibilmente dopo un litigio.
La donna chiamò i Carabinieri per allontanarlo, visto che era nervoso. L’intervento dei militari dell’arma fece calmare l’uomo, che se ne andò.
Due ore più tardi Enrico tornò di nuovo a bussare al portone della donna, che nuovamente si rivolse ai Carabinieri.
Questa volta il colloquio tra l’uomo e militari non fu calmo, ma portò ad una colluttazione molto violenta.
Tre Carabinieri ammanettarono e immobilizzarono a terra il 42enne, tenendolo fermo per oltre 20 minuti. Poco dopo, Lombardo si spense per sempre per gravi traumi riportati nella colluttazione.
La Procura ha aperto un’indagine sulla morte di Enrico Lombardo e iscritto nel registro degli indagati quattro persone. Un Carabiniere, indagato per morte come conseguenza di altro reato, e tre sanitari, che invece sono indagati per omicidio colposo.
La lotta della famiglia di Enrico Lombardo

Per due volte la Procura ha chiesto l’archiviazione del caso. E per altrettante volte la famiglia dell’uomo si è opposta perché ci sarebbero troppi elementi che non quadrano.
Il legale della famiglia sostiene che in entrambe le richieste di archiviazione è stato chiesto di esaminare un manganello, che però non era in dotazione all’unico Carabiniere indagato.

Per quanto riguarda i tre sanitari, la difesa della vittima crede che non abbiano utilizzato il defibrillatore nei tempi che, probabilmente, avrebbero permesso loro di salvarlo.
Le richieste della Procura dunque punterebbero, secondo la difesa, a ricostruire una dinamica diversa da quella che realmente è stata.
Al fianco della famiglia Lombardo ci sarebbero Amnesty International, l’Associazione A Buon Diritto e la Senatrice della Repubblica Ilaria Cucchi. Quest’ultima è diventata nota in Italia per la lunga e faticosa lotta che vide coinvolta la sua famiglia a seguito del decesso di suo fratello Stefano, avvenuto in circostanze quanto meno simili a quelle di Enrico.