Fatima lanciata nel vuoto per fare un dispetto alla madre: il pm parla del “gesto di un mostro”
Ecco la ricostruzione degli inquirenti
Il gesto di un mostro. Così lo ha definito il Pubblico Ministero che è stato chiamato a giudicare sul caso della piccola Fatima, lanciata nel vuoto per farle un dispetto. Il compagno della madre aveva sempre detto che si era trattato di un incidente. Che la piccola era scivolata dalle sue braccia mentre giocavano. Invece, sembra che abbia agito per farle del male, in un atto di pura crudeltà nei confronti della piccola di soli 3 anni.
Mohssine Azhar, l’uomo marocchino di 32 anni accusato di omicidio dal Pm della Procura di Torino, avrebbe lanciato volontariamente Fatima dal ballatoio del quinto piano di una casa del centro del capoluogo piemontese. E lo avrebbe fatto per ripicca contro la mamma della bimba di 3 anni, con cui aveva una relazione.
Un dispetto, una vendetta, finita con il decesso della bimba di 3 anni, avvenuto lo scorso 3 gennaio. Il pm ha chiesto per Mohssine Azhar l’ergastolo, come anticipato dal Corriere della Sera che riporta le sue parole.
Ha usato Fatima come un oggetto per punire la madre che lo stava infastidendo. Non uccido te, ma uccido tua figlia.
Questa la ricostruzione del pubblico ministero nella requisitoria che ha anche chiarito la posizione di Lucia Chilleni, mamma di Fatima. La donna aveva avuto un passato difficile ed era stata vittima di violenze domestiche. Prima aveva difeso il compagno, ammettendo un incidente tragico durante il gioco. Poi un altro racconto ha svelato la verità.
Fatima lanciata nel vuoto per fare del male a sua madre
Ho accompagnato Fatima a casa di Mohssine perché lei voleva dargli il bacino della buonanotte. Lui era fuori di testa, sembrava il diavolo. Mi ha strappato la bambina dalle braccia e l’ha lanciata come un pallone.
Queste le parole della madre, mentre il pm aggiunge:
Quanto è successo può sembrare inaccettabile perché una cosa tanto turpe può farla solo un mostro, non una persona normale: gettare una bimba di 3 anni nel vuoto per stizza, per fare uno sgarbo a una donna noiosa che stava dando fastidio.