Gabriele e Marco Bianchi devono fare i conti con gli altri detenuti di Rebibbia: accolti in carcere con sputi e urla

Si mette male per Gabriele e Marco Bianchi, la loro permanenza in carcere sarebbe definita rischiosa, accolti con sputi e urla dagli altri

Sono entrati a Rebibbia circa una settimana fa, e l’accoglienza è stata movimentata. Gabriele e Marco Bianchi ora si trovano a fare i conti con gli altri detenuti. La coppia di fratelli accusati dell’omicidio di Colleferro sono stati accolti con sputi e urla dai loro “compagni”.

Per Gabriele e Marco Bianchi la prima preoccupazione in carcere è stata l’acqua. “Ma adesso saremo costretti a bere l’acqua del rubinetto?” hanno chiesto all’ingresso della cella.

Foto di Marco e Gabriele Bianchi

Sì, perché i fratelli Bianchi sono stati abituati ad una vita di lusso, tra privilegi e cibi di prima qualità. Proprio su questo aspetto sono state aperte anche le indagini della Guardia di Finanza. Come facevano a mantenere suv e orologi d’oro? Uno dei due aveva aperto un negozio di frutta e verdura, mentre l’altro aiutava un fratello in un’altra attività.

Apparentemente, la redditizia vita dei due giovani non sembra essere giustificata dalle entrate tacciabili. Gli avvocati dei due ora temono per la loro incolumità. I due si trovano ancora in isolamento ed hanno chiesto di prolungare la loro permanenza nella cella singola.

Fratelli bianchi

Le norme anti-COVID hanno infatti previsto una settimana di quarantena anche per evitare che i due di 26 e 24 anni si parlino. La loro richiesta potrebbe essere accolta, Stefano Anastasia, garante dei detenuti del Lazio sostiene che la loro permanenza in carcere potrebbe essere “Oggetto di attenzioni per così dire sgradite all’interno del carcere.”

Gabriele e Marco Bianchi, il carcere non li vuole

Gabriele e Marco Bianchi

Al loro passato gli altri hanno sputato e urlato “non vi vogliamo”. La risonanza mediatica dell’omicidio di Willy Monteiro è arrivata fino alle carceri Romane.

Willy Duarte

Insieme ai due c’è anche Mario Pincarelli, terzo sospettato e accusato dell’omicidio. L’unico ai domiciliari è il quarto, Francesco Belleggia. Per lui, visto che le dichiarazioni sono risultate più attendibili delle altre, sono stati disposti i domiciliari in attesa di giudizio. Sarà la giustizia ora a fare il suo corso.