Giada Russo, arrestato chi ha noleggiato la Porsche all’amica Martina Mucci

L'amica non aveva la patente per guidare l'auto

Svolta nel caso del decesso in strada di Giada Russo. Infatti, è stato arrestato anche l’uomo che ha noleggiato all’amica Martina Mucci la Porsche sulla quale viaggiavano le due ragazze. Amica che non aveva la patente per poter guidare la macchina. Anche lei è stata indagata, per una tragedia stradale che si poteva evitare, se tutte le regole fossero state rispettate, a partire dal noleggio del mezzo.

Giada Russo
Credit: angela.finocchiaro.official – Instagram

Per il decesso della giovane ragazza che ha perso la vita a 21 anni, la notte tra il 23 e il 24 settembre del 2017, in un incidente stradale tra Donoratico e San Vincenzo, in provincia di Livorno, sono due gli arrestati.

L’amica Martina Mucci è stata accusata di aver guidato senza patente. Pochi giorni fa i Carabinieri di Cecina le hanno messo le manette ai polsi, per scontare la pena di 4 anni e 8 mesi per delitto stradale. Pena passata in giudicato dopo i vari gradi di giudizio.

In manette, però, è finito anche Francesco L., scortato dai Carabinieri in cella. L’uomo, originario di Castelnuovo Garfagnana, in provincia di Lucca, dovrà rispondere del fatto che ha noleggiato la Porsche a una ragazza senza patente.

I Carabinieri lo hanno fermato a Ferrara, dove viveva da qualche tempo e dove faceva già un altro lavoro. Lo hanno portato in cella a Pisa: non ha fatto appello e dovrà scontare una pena di sette anni di reclusione.

giada russo amica condannata

Decesso di Giada Russo: in cella l’amica che guidava senza patente e chi le ha noleggiato la Porsche

L’amica Martina Mucci, all’epoca 19enne, non aveva la patente di guida, viaggiava con un documento falso ed essendo teoricamente una neopatentata non avrebbe mai potuto guidare una macchina così potente.

Lutto
Fonte foto da Pixabay

Spesso l’amica di Giada Russo noleggiava auto del genere, con una patente che in seguito è risultata falsa. La sorella di Giada ha così commentato le ultime notizie sul caso:

Non ci sono parole che possano esprimere ciò che mi è scoppiato dentro, uno scontro tra la gioia di aver reso giustizia e il dolore riemerso del trauma vissuto. Una cosa la posso dire, adesso mia sorella può finalmente riposare in pace, lo aspettavo da 5 anni.