Gianmaria Ciampelli morto a 6 anni, il mondo del calcio si stringe al dolore della famiglia
Le indagini per la tragica morte del piccolo Gianmaria Ciampelli: è il figlio dell'ex allenatore della squadra giovanile del Perugia
Sono ore di disperazione quelle che stanno vivendo i genitori del piccolo Gianmaria Ciampelli, il bambino di 6 anni trovato senza vita sul bordo della piscina. Il papà è l’ex allenatore della squadra giovanile di Perugia e tutto i suoi amici e colleghi si sono stretti al suo dolore.
Nel frattempo la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo e 3 persone risultano essere iscritte sul registro degli indagati, per il reato di omicidio colposo.
Secondo le informazioni rese note dai vari media locali, la tragica morte del bambino è avvenuta intorno alle 15:00, di giovedì 15 luglio. Precisamente in un campo estivo, allestito in un agriturismo a Città di Castello, in provincia di Perugia.
Un suo amichetto ha trovato il piccolo Gianmaria vicino al bordo della piscina, ormai senza vita. Gli adulti hanno lanciato in fretta l’allarme ai sanitari, ma nonostante i disperati tentativi dei medici il suo cuore non ha mai ripreso a battere. Non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso.
Il padre Davide Ciampelli è l’ex allenatore della squadra giovanile del Perugia calcio, ma è stato anche vice dei mister della prima squadra del Grifo, Roberto Breda, Federico Giunti ed Alessandro Nesta.
Invece, nelle ultime 3 stagioni, ha deciso di allenare le squadra nelle Marche. Ha lavorato con la Jesina, l’Anconetana ed il Porto d’Ascoli, con quest’ultima lo scorso mese ha vinto anche la promozione in serie D. Tante persone del mondo del calcio ora stanno pubblicando dei messaggi sui social, per mostrare affetto e vicinanza a questa famiglia.
Le indagini per la tragica morte del piccolo Gianmaria Ciampelli
Il procuratore Giuseppe Petrazzini ora sta coordinando le indagini delle forze dell’ordine su questa drammatica vicenda.
Inoltre, ha anche iscritto sul registro degli indagati 3 giovani per il reato di omicidio colposo. Più precisamente sono 2 operatori del centro estivo di 19 e 22 anni per aver omesso una concreta vigilanza sui minori.
In più c’è anche la titolare del posto, che ha 25 anni. Questo perché l’organizzazione del campus non era idonea, visto che doveva ospitare dei bambini e tenerli in sicurezza.