Ginecologo ucciso a Milano, colpo di scena: Stefano Ansaldi si è suicidato

Colpo di scena nell'episodio del ginecologo ucciso a Milano: l'uomo si sarebbe suicidato, nessun assassino da trovare. Mistero sul movente

Colpo di scena nel caso del ginecologo morto a Milano. Stefano Ansaldi non sarebbe vittima di un omicidio, lo stimato dottore napoletano si sarebbe tolto la vita con il coltello rinvenuto poco distante dal corpo.

Ginecologo

Proprio quel coltello ha fatto suscitare i primi dubbi negli investigatori. Il coltello rinvenuto vicino al corpo dell’uomo non presentava impronte digitali. Una coincidenza compatibile con il fatto che l’uomo indossasse dei guanti.

Erano tante le incongruenze con l’ipotesi dell’omicidio. Non solo il coltello, ma anche il fatto che l’uomo avesse con sé molti soldi e ancora il Rolex di un valore consistente.

Stefano Ansaldi

Inoltre, le telecamere della zona non avevano ripreso nessuno che fuggisse da quella zona. Per quel che riguarda i due nordafricani segnalati come i primi sospettati dell’omicidio la spiegazione è un’altra. I due avevano derubato un altro uomo nel vicolo vicino, ma si tratterebbe di un’assurda coincidenza.

Ora, si tratta di capire quali siano i motivi che abbiano spinto Stefano Ansaldi a ricorrere all’estremo gesto. Il ginecologo sembra avesse inoltre premeditato tutto e spiegherebbe perché è stato rinvenuto il cadavere con i guanti di lattice.

In un primo momento si è pensato che l’uomo avesse dovuto fare qualche visita urgente e non abbia fatto in tempo a togliersi i guanti, ma ora l’ipotesi è un’altra.

Gli inquirenti stanno vagliando l’ipotesi di un suicidio dovuto a dei debiti. I familiari non si spiegano perché l’uomo fosse andato a Milano. Proprio per il capoluogo lombardo il ginecologo napoletano aveva acquistato solo il biglietto di andata.

Il mistero si infittisce, il cellulare non è stato ritrovato e neanche il suo portafoglio. Lo smartphone è stato spento un’ora prima del decesso mentre al portafoglio mancherebbe comunque la carta di identità che l’uomo aveva in tasca.