Giuseppe Pedrazzini: 12 anni di carcere per la figlia e il genero
Al termine del processo con rito abbreviato, la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzini sono stati condannati a 12 anni di reclusione
A seguito di un processo con rito abbreviato, la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzini, l’anziano trovato morto in un pozzo a Cerrè Marabino nel maggio del 2022, sono stati condannati a 12 anni di reclusione. La reazione dei parenti della vittima.
Si è concluso il processo legato al tragico fatto di cronaca legato alla morte di Giuseppe Pedrazzini.
L’uomo, un pensionato di 77 anni, era stato rinvenuto morto e in avanzato stato di decomposizione all’interno di un pozzo agricolo situato nella sua proprietà a Cerrè Marabino, frazione di Toano, sull’appennino reggiano.
Silvia Pedrazzini, figlia 38enne della vittima, e suo marito, il 43enne Riccardo Guida, al termine di un processo effettuato con rito abbreviato, hanno ricevuto la condanna definitiva.
Dovranno scontare una pena di 12 anni di reclusione, per i reati di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, truffa ai danni dello Stato, visto che per mesi hanno continuato ad intascare la pensione della vittima, e soppressione di soccorso.
Il tragico ritrovamento del corpo di Giuseppe Pedrazzini
I fatti risalgono al 22 maggio del 2022, quando i Carabinieri, a seguito di un’ispezione nella proprietà di Giuseppe Pedrazzini, rinvenivano il suo cadavere all’interno di un pozzo agricolo.
A gettarlo lì dentro dopo la sua morte, senza comunicare la stessa agli organi competenti, secondo quanto emerso successivamente, sarebbero stati la figlia e il genero dell’uomo, con l’obiettivo di continuare ad intascare la sua pensione.
Coinvolta nell’indagine anche Marta Ghilardini, moglie di Giuseppe, per la quale il gup ha chiesto ed ottenuto un rinvio a giudizio.
La reazione alla sentenza dei parenti della vittima
Come riporta Il Resto Del Carlino, al termine della lettura della sentenza in Tribunale, c’è stata grossa commozione tra i parenti del signor Giuseppe.
Il fratello Claudio, che nel processo si è costituito parte civile, e le sorelle Floriana e Luciana, si sono detti molto soddisfatti del risultato del processo e contenti che la giustizia sia stata fatta.
Naima Marconi, legale di Claudio Pedrazzini, ha commentato così all’uscita del Tribunale:
Siamo soddisfatti. Finalmente sappiamo qual è la verità, quella che emerge dalle aule del tribunale e non dai talk show. Oggi è giustamente arrivata la condanna che ci aspettavamo.