Giuseppe Pedrazzini: il gip riconosce il disprezzo dei parenti per la persona

In attesa di scoprire la reale cause del decesso di Giuseppe Pedrazzini, il gip De Luca ricostruisce i comportamenti disprezzanti dei tre parenti

Giuseppe Pedrazzini, il pensionato trovato morto a Toano a maggio scorso, non è morto per annegamento. Questo il primo risultato arrivato dai primi esami autoptici svolti sul cadavere. Aldilà delle cause della sua morte, che verranno comunque scoperte nelle prossime settimane, il gip che si occupa del caso ha evidenziato il comportamento di assoluto disprezzo della persona da parte dei tre familiari indagati.

Giuseppe Pedrazzini morto

Fin dall’11 maggio scorso, giorno in cui i Carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di Beppe Pedrazzini all’interno del pozzo situato nella tenuta di famiglia a Toano, gli inquirenti hanno focalizzato le loro indagini per cercare di fare maggiore chiarezza possibile sulle cause e sui responsabili del suo decesso.

Gli iscritti al registro degli indagati per la morte di Pedrazzini sono tre: la moglie Marta, la figlia Silvia e il genero Riccardo.

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Le accuse per loro sono di sequestro di persona, omicidio, soppressione di cadavere e truffa ai danni dello Stato, visto che per mesi non hanno denunciato la sua scomparsa e ciononostante avevano continuato ad intascare la sua pensione.

Le parole del gip sul caso di Giuseppe Pedrazzini

Giuseppe Pedrazzini morto

I medici legali di Modena hanno svolto la prima parte dell’autopsia sul cadavere di Giuseppe Pedrazzini, scoprendo che lo stesso non è morto per annegamento.

Il gip Dario De Luca ha stilato l’ipotesi di ricostruzione del caso, scrivendo:

Specifiche modalità e circostanze del fatto dimostrano un assoluto disprezzo per la persona e gli stessi vincoli familiari, oltre a una loro spiccata capacità di delinquere.

Poi ha aggiunto:

Si consideri che si sono verosimilmente determinati a compiere le turpi condotte a loro addebitate, all’esclusivo fine di continuare a percepire senza titolo la pensione del defunto.

Giuseppe Pedrazzini morto

E riguardo al fatto che Beppe non sia morto per annegamento, il giudice ha scritto:

“A prescindere dal fatto che la morte sia stata naturale, accidentale o che sia stato assassinato, risulta inequivoco che il comportamento tenuto da mesi dei tre fermati, comprovi in capo a ciascuno la consapevolezza dell’intervenuto decesso del congiunto.”

Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida continuano a rifiutare ogni accusa dei reati di cui sopra, Mentre Marta Ghilardini, moglie della vittima, ai Carabinieri ha dichiarato che il marito è morto per cause naturali e che poi gli altri due hanno gettato il corpo nel pozzo, con il solo scopo di continuare a percepire la pensione.