Giuseppe Pedrazzini: la sua famiglia intascava la pensione

La famiglia di Giuseppe Pedrazzini continuava ad intascare la sua pensione: aperta un'indagine per truffa nei confronti dello Stato

Il mistero sulla morte di Giuseppe Pedrazzini si infittisce sempre più. Ieri mattina è stato ascoltato il nipotino di 11 anni del 77enne rinvenuto morto nel pozzo in provincia di Reggio Emilia. Inoltre, i tre arrestati, ora sono accusati anche di truffa nei danni dello Stato, poiché continuavano ad intascare la pensione dell’uomo anche in questi ultimi mesi.

Giuseppe Pedrazzini morto

Marta Ghilardini di 63 anni, Silvia Pedrazzini di 37 e Riccardo Guida di 42 anni, rispettivamente moglie, figlia e genero di Beppe Pedrazzini, si trovano in carcere da tre giorni.

Per loro le accuse sono pesantissime. Si tratta di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Per loro, stando a quando è circolato nelle ultime ore, si è aggiunta anche un’altra accusa molto pesante.

Si pensa che, oltre a compiere l’efferato gesto nei confronti dell’anziano, i tre abbiano continuato a percepire la pensione per mesi, evitando di denunciare la sua scomparsa.

Le parole del nipotino di Giuseppe Pedrazzini

Giuseppe Pedrazzini morto

Gli inquirenti hanno nel frattempo interrogato, alla presenza di un assistente sociale, il nipotino 11enne di Giuseppe Pedrazzini, nonché figlio di Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida.

Il bambino ha detto di voler bene a suo nonno e che non lo vedeva da un po’. Prossimi dettagli sulle sue parole saranno diffusi probabilmente nei prossimi giorni.

Il bimbo, intanto, attualmente si trova in una casa di accoglienza del posto.

Sequestrati i cellulari

Giuseppe Pedrazzini morto

Voci confermano, intanto, che tra Giuseppe e suo genero Riccardo non corresse buon sangue. Gli inquirenti, per fare maggiore chiarezza possibile, hanno sequestrato i cellulari sia della vittima, che dei tre suoi familiari arrestati.

Sequestrato anche un panno, trovato all’interno dell’auto della vittima, su cui sono state rinvenute delle tracce ematiche.

In ultimo, la Procura di Reggio Emilia ha disposto l’autopsia sul cadavere di Pedrazzini. L’esame autoptico verrà svolto lunedì e il medico legale Franco Marinelli, di Modena, ha chiesto novanta giorni per l’invio dei risultati.

Stando ai primi rilievi, pare che sul corpo non ci siano segni visibili di violenza. Per questo motivo verrà svolto anche un esame tossicologico.

La Procura ha l’intento, attraverso le indagini e i dovuti esami, di risalire quanto prima anche al movente che possa aver spinto i tre arrestati a compiere questo efferato omicidio.