Guido Silvestri virologo esprime il suo parere: “Il virus è in ritirata”
Il virologo esprime il suo parere: "Barra a dritta e avanti tutta verso la fine del tunnel”
Il coronavirus sembra essere il nostro pensiero fisso ormai da tanto tempo. Ci sono sempre nuove notizie e nuove smentite e moltissimi esperti che dicono la loro sul futuro e sui dati che vengono di giorno in giorno analizzati. Oggi riportiamo la voce autorevole di Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta negli Stati Uniti, che ha commentato, appunto, i dati sull’andamento dei contagi in Italia.
Le sue parole sono state pubblicate su Facebook: “Continua la grande ritirata di SARS-CoV-2″. Infatti, in base al bollettino di ieri “Calano i ricoveri in terapia intensiva (nel giorno precedente il calo di altre 116 unità, da 1694 a 1578), ma calano anche i ricoveri ospedalieri (scesi di altre 580 unità, da 18.149 a 17.569) e si è anche abbassato il numero dei decessi (285 unità). Quindi barra a dritta e avanti tutta verso la fine del tunnel”.
Questi dati sono molto promettenti, soprattutto riguardo i dati che provengono dalle terapie intensive, su cui la pressione è molto minore. Il professore ha aggiunto: “Guardando la regolarità con cui i numeri di Covid-19 in Italia continuano a scendere” ha notato Guido Silvestri “è forte la tentazione di dire ‘Lasciamo che il virus sparisca senza cambiare la formula vincente’. Ma mi rendo conto che la sofferenza economica e socio-sanitaria legata al lock-down ormai sta superando quella causata dal virus”.
Silvestri avrebbe sviluppato un piano per la riapertura, composto di 3 punti cardine. Il primo è l’attento monitoraggio di infezioni, livello di immunità, test sierologici virologici.
Secondo cardine è la flessibilità, sia nell’aprile che nel richiudere, a livello locale e in base ai dati monitorati. Il terzo ed ultimo è la coordinazione, regionale, nazionale e internazionale. Ovviamente è fondamentale anche l’uso di mascherine, il distanziamento sociale e l’igiene personale.
“Presto, cari amici, torneremo tutti alla normalità, ne sono convinto. Dobbiamo gestirla bene questa transizione, non alla carlona, perché il rischio di andare a sbattere contro un altro muro non è per niente piccolo”, queste le conclusive e speranzose parole del professore. Speriamo di potergli dare presto ragione.