“Hanno buttato fango su di lei, oggi è un giorno di giustizia”, le parole della zia di Carol Maltesi dopo la sentenza

"Dobbiamo inasprire le sentenze per fermare i femminicidi, non si uccide per amore"

Davide Fontana è stato condannato all’ergastolo per il delitto di Carol Maltesi, la giovane mamma trovata in un dirupo a Borno. Una sentenza che ha rasserenato la famiglia, dopo due anni giustizia è stata fatta.

Carol Maltesi e Davide Fontana

La zia di Carol Maltesi ha voluto rompere il silenzio ai microfoni dei giornalisti. La ragazza madre è sempre stata giudicata e attaccata dai leoni da tastiera solo per il lavoro che faceva. Ma chi la conosceva davvero, sapeva benissimo quanto fosse meravigliosa come amica, figlia e soprattutto madre.

Hanno buttato fango su mia nipote, hanno fatto il processo a lei e alla famiglia guardando solo il lavoro che faceva. Mia nipote prima di tutto era un essere umano, una mamma, una figlia. Oggi è un giorno di giustizia, per mia nipote, per mia sorella, per tutta la famiglia. Dobbiamo inasprire le sentenze per fermare i femminicidi, non si uccide per amore.
Carol Maltesi e Davide Fontana

Il giudice ha condannato Davide Fontana all’ergastolo, riconoscendo anche le aggravanti di crudeltà e premeditazione e al risarcimento di 168 mila euro per la madre e 180 mila euro per il figlio.

Il delitto di Carol Maltesi

Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, era un’attrice hard e Davide Fontana era un suo amico e collega che l’aiutava a girare i filmini. L’uomo si era però infatuato di lei e quando ha scoperto che voleva trasferirsi di nuovo a Verona per stare vicino al suo bambino, che all’epoca aveva 7 anni, la rabbia ha preso il sopravvento. L’imputato ha ascoltato una chiamata tra Carol e il suo ex compagno e quando ha capito le sue intenzioni, ha studiato un piano ben dettagliato.

delitto Carol Maltesi

Si è finto un cliente e ha richiesto alla donna un video con precisi dettagli. Naturalmente Carol ha chiesto aiuto proprio a lui. Legata ed imbavagliata non avrebbe potuto difendersi. Davide Fontana si è accanito su di lei con un martello e poi l’ha finita con un fendente alla gola. Dopo il delitto, ha acquistato un congelatore portatile, ha fatto a pezzi il suo corpo e lo ha tenuto nascosto per due mesi. Due mesi in cui ha usato il suo cellulare e i suoi social, fingendosi lei. Due mesi in cui ha usato le sue carte di credito. Alla fine, l’ha chiusa in dei sacchi neri e li ha gettati in un dirupo a Borno. È stato un passante a fare la drammatica scoperta.