I particolari emersi sull’arresto di Alessandro Impagnatiello dopo la confessione per l’omicidio di Giulia Tramontano

I dettagli emersi sull'arresto di Alessandro Impagnatiello: ecco cosa ha detto agli agenti e quale era la sua unica preoccupazione

Nella puntata di venerdì 12 gennaio, la trasmissione di Rai 2, Ore 14, è tornata a parlare del delitto di Giulia Tramontano, commesso dal compagno Alessandro Impagnatiello. Hanno parlato appunto di dettagli strazianti che sono avvenuti dopo l’arresto del barman 30enne.

collega alessandro

La giovane donna di 29 anni, incinta al settimo mese, è deceduta per mano del suo compagno, con 37 coltellate al viso e al dorso. Nove di questi fendenti hanno raggiunto il suo corpo quando era ancora in vita.

Impagnatiello anche se non lo diceva, dall’inizio della gravidanza, stava cercando di fare tutto per cercare di provocarle un aborto spontaneo. Dai risultati dell’autopsia è emerso appunto, che le somministrava veleno per topi già da mesi.

Nel pomeriggio del 27 maggio, Giulia ha avuto l’incontro con l’altra ragazza che il barman frequentava da circa un anno. Insieme erano riuscite a far crollare il suo castello di bugie e lei era in preda alla rabbia.

movimenti alessandro

Nessuno però, avrebbe mai immaginato che una volta rientrata a casa, avrebbe perso la vita. Impagnatiello ha atteso il suo rientro e poi l’ha colpita con circa 37 fendenti. Successivamente ha prima cercato di bruciare il corpo nella vasca da bagno e poi nel box auto. Non riuscendo nel suo obiettivo, ha quindi deciso di occultarlo dietro alcuni box, a 400 metri dalla loro abitazione.

I dettagli emersi sull’arresto di Alessandro Impagnatiello

L’uomo accusato del delitto volontario della compagna, in un primo momento ha fatto credere a tutti che Giulia era scomparsa. Solo nella notte dell’1 giugno, quando gli agenti lo hanno messo alle strette, ha deciso di confessare.

Dopo aver fatto ritrovare il corpo della ragazza, lo hanno portato nella casa circondariale di San Vittore, a Milano. Alle forze dell’ordine, come prima cosa ha detto:

immagini alessandro
CREDIT: RETE 4

Pensate che una settimana fa ero in via Montenapoleone a bere un drink ed ora sono qui in carcere. Da Montenapoleone a San Vittore con l’ergastolo.

Gli psicologi che lo hanno visitato, lo hanno descritto come una persona lucida. Sin da subito è apparso a suo agio in quel posto. Le uniche persone per cui ha pianto sono state la madre ed il fratello, perché ha detto che erano molte legate a Giulia. La sua unica preoccupazione era l’auto con cui ha trasportato il corpo della ragazza, ma il 28 agosto è riuscito ad ottenere il passaggio alla compagna del fratello.