I vicini hanno cercato di fermare Ruben Andreoli in ogni modo
Terribile la scena a cui hanno assistito i vicini di Ruben Andreoli: hanno assistito al pestaggio e cercato di fermarlo in ogni modo
I primi ad accorgersi della terribile aggressione che era in atto in casa di Ruben Andreoli, sua moglie e sua madre Nerina, sono stati alcuni vicini di casa. Questi ultimi avrebbero assistito all’ultima parte del pestaggio, quello più violento, e avrebbero urlato più volte al 45enne pregandolo di fermarsi.
Una lite molto accesa sarebbe nata nell’appartamento in cui vivevano madre e figlio intorno all’ora di cena di venerdì 15 settembre. Dalle urla l’uomo sarebbe poi passato alle mani, iniziando a colpire l’anziana mamma nel soggiorno.
Successivamente l’aggressione si sarebbe spostata fuori in balcone e lì, mentre Nerina agonizzava già a terra, Ruben infieriva su di lei con altri calci, pugni e picchiandole la testa a terra.
Una scena agghiacciante, alla quale hanno assistito purtroppo inermi alcuni passanti e vicini di casa che stavano transitando nel vialetto sottostante proprio in quei momenti.
“Ruben fermati, fermati, basta“, avrebbero urlato quelle persone. Senza però riuscire a placare un’ira insensata e incontrollata scattata nella testa dell’uomo in quei momenti.
Sempre gli stessi vicini hanno chiamato i soccorsi, che al loro arrivo hanno trovato la signora Nerina che già versava in condizioni disperate.
Immediato il trasporto in elicottero della donna alla clinica Poliambulanza di Brescia dove, nonostante i disperati tentativi dei medici, si è spenta poco dopo la mezzanotte.
L’interrogatorio a Ruben Andreoli
Sul posto sono arrivati anche i Carabinieri, ai quali Ruben Andreoli non ha opposto la minima resistenza all’arresto.
Trasferito alla caserma di Desenzano del Garda prima e nel carcere di Canton Mobello poi, si è avvalso della facoltà di non rispondere sia nel primo interrogatorio effettuato dopo l’arresto, sia in quello di convalida svolto ieri in carcere.
Il suo legale, l’avvocato Matteo Raffaglio, ha spiegato che il suo cliente è ancora fortemente sotto choc e che non ha rilasciato alcuna dichiarazione nemmeno a lui.
L’accusa per il 45enne è quella di omicidio volontario e aggravato.
In casa, al momento del fatto, era presente anche la moglie dell’uomo, che al momento non è indagata e risulta completamente estranea ai fatti.
Marito e moglie avevano in programma un viaggio in Ucraina, patria di lei. Scelta alla quale Nerina si opponeva fortemente.