Il legale di Alessia Pifferi a Ore 14: “Nessuno ha nulla, sono solo indiscrezioni”
Solange Marchignoli, legale di Alessia Pifferi, spiega l'obiettivo della difesa durante il programma tv Ore 14, condotto da Milo Infante
Ore 14 ha ospitato nello studio televisivo il legale di Alessia Pifferi, la madre della bimba morta di stenti a Milano.
Solange Marchignoli ha spiegato in diretta tv, che non tutti gli elementi presenti in casa della donna sono stati analizzati, per questo hanno richiesto nuovi esami.
L’obiettivo della difesa è quello di stabilire l’esatto momento in cui Diana è morta. Per quale motivo? Secondo l’avvocato se la piccola è morta dopo l’abbandono della madre, questa è responsabile e accusata di aver spezzato per sempre la sua vita. Ma se la bimba era già senza vita, il reato per Alessia cambierebbe. Non si parlerebbe più di ergastolo, ma di un’altra condanna.
Dichiarazioni che non tutti hanno accolto e condiviso. Sono state diverse le domande fatte al legale, che ha ammesso di fare il suo lavoro senza “metterci la pancia”. Ha parlato con la sua assistita e si fida, per ora, di quanto le ha riferito. C’erano due persone che aiutavano Alessia nella crescita della bambina e le avrebbero riferito che era una madre che si occupava di sua figlia, la nutriva e la accudiva.
Secondo però le prime indiscrezioni emerse sull’autopsia, la bimba sarebbe stata trovata in un grave stato di denutrizione e disidratazione. Non solo, sarebbe anche emerso che nel suo stomaco, avrebbero trovato frammenti di gomma piuma, compatibili con il materasso e il cuscino presenti nel lettino. Diana potrebbe averli mangiati per la troppa fame?
Un’altra notizia che si è rapidamente diffusa, è quella che riguarda le conversazioni sul telefono della Pifferi, nelle quali avrebbe scritto di quanto fosse stanca e di quanto fosse difficile essere madre.
L’avvocato di Alessia Pifferi parla di “indiscrezioni”, nulla di confermato o ufficiale
L’avvocato ha però smentito, in diretta tv, entrambe le notizie. O meglio, ha sottolineato che si tratterebbe solo di indiscrezioni, poi diffuse a catena dai giornali, perché la Procura non ha nulla in mano.
Il telefono di Alessia è sotto sequestro e nessuno può accedervi. Anche i risultati dell’autopsia ancora non sono stati consegnati. La difesa è in attesa di capire come e quando la piccola Diana è morta. La risposta potrebbe essere importante per le accuse della madre.
La sua assistita le ha riferito che mai avrebbe sedato la bambina, per questo è fondamentale anche ricevere gli esiti degli esami sulle tracce di latte nel biberon.
Gli inquirenti sospettano che la donna abbia sedato la bambina, per tenerla calma fino al suo rientro. Sarebbe l’unica spiegazione sul perché nessun vicino, per sei giorni, l’ha sentita piangere disperata. Una bambina che ha fame, sete, senza la sua mamma, dovrebbe urlare, piangere, cercare aiuto. Cosa che Diana Pifferi non ha fatto. Le autorità credono che o sia stata sedata con l’En rinvenuto in cucina o era troppo debole anche per emettere il minimo lamento.
Come e quando è morta la piccola Diana? Questa la domanda che ora è al centro dell’attenzione.