Il trucco usato dagli agenti per catturare Mariano Cannio, l’uomo accusato dell’omicidio del piccolo Samuele
Il trucco usato dagli agenti per catturare Mariano Cannio: l'uomo fingeva di non essere in casa
Gli agenti per riuscire a catturare Mariano Cannio, l’uomo accusato dell’omicidio del piccolo Samuele, hanno dovuto usare un trucco insolito. Questo perché il 38enne fingeva di non essere nella sua abitazione in via Duomo. Al momento è a Poggioreale, dopo che il Gip ha convalidato il suo arresto.
La vicenda di questo bambino ha scosso migliaia di persone. Infatti in molti ora stanno dimostrando vicinanza ed affetto ai suoi genitori.
Marino Cannio aiutava la famiglia nelle faccende domestiche ormai da molti anni. Al momento del dramma, l’uomo era in casa con il piccolo, ma anche con la mamma incinta all’ottavo mese. Tuttavia, la donna in quei minuti terribili era in un’altra stanza.
Gli agenti hanno ipotizzato che fosse colpevole, poiché quando sono arrivati sul posto lui era scomparso. Hanno scoperto che era presente al momento della tragedia, solo poco tempo dopo, durante la ricostruzione della giovane madre.
L’uomo tuttavia, quando le forze dell’ordine sono andate a prenderlo nella sua abitazione, ha fatto finta di non essere in casa. Infatti non rispondeva. Gli agenti alla fine sono riusciti a catturarlo grazie al trucco della bolletta.
Hanno fatto passare quest’ultima sotto la porta e nel giro di pochi istanti il 38enne è andato a prenderla. È proprio a quel punto che i poliziotti hanno avuto l’autorizzazione per entrare ed arrestarlo.
Il racconto di Mariano Cannio sulla morte del piccolo Samuele Gargiulo
Nella giornata di lunedì 20 settembre si è tenuta l’udienza di convalida del fermo dell’uomo e il giudice per le indagini preliminari, ha deciso di convalidarlo. Infatti al momento è nel carcere di Poggioreale, nella zona dove ci sono i detenuti con problemi psichiatrici.
Lo stesso Mariano Cannio durante l’interrogatorio con gli inquirenti ha detto che era sul balcone con il piccolo Samuele, che era tra le sue braccia. Tuttavia, ad un certo punto si è affacciato poiché sentiva delle voci.
È proprio a questo punto che ha detto di aver avuto un capogiro e di aver lasciato andare il bambino, che è precipitato da un’altezza di circa 20 metri. Subito dopo è andato via ed è andato a mangiare una pizza. Gli inquirenti però, non sono convinti di questo racconto e vogliono capire il movente dietro l’accaduto.