Incendio di Catanzaro, le banconote trovate nell’appartamento rimangono un mistero
Perché in casa c'erano tutti quei soldi? E come è scoppiato l'incendio?
Si continua a indagare sul caso dell’incendio di Catanzaro, con le banconote ritrovate, alcune andate bruciate nel rogo, che rimangono un mistero. Cosa ci facevano in casa tutti quei soldi? E le fiamme, perché sono divampate nell’appartamento dove tre fratelli hanno perso la vita? Gli inquirenti vanno avanti con le indagini.
I Carabinieri, coordinati dalla Procura di Catanzaro, vanno avanti con le indagini sul caso del decesso di tre fratelli di 22, 16 e 12 anni, Saverio, Aldo e Mattia Corasoniti. I tre ragazzi hanno perso la vita tra le fiamme della loro abitazione, nel quartiere Pistoia a Catanzaro.
Secondo quanto emerso dall’autopsia condotta sui corpi dei fratelli, il decesso sarebbe avvenuto per asfissia: i corpi erano perfettamente integri. Solo le analisi aggiuntive potranno però stabilire le esatte cause. I Carabinieri stanno continuando a eseguire i rilievi nell’appartamento, insieme ai Vigili del Fuoco e alla Scientifica del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catanzaro.
I Carabinieri non escludono alcuna pista. Quello che si sa è che l’incendio non ha avuto origine all’esterno della casa, ma all’interno, forse dal soggiorno o dall’ingresso. Per questo motivo la famiglia non ha trovato velocemente una via di fuga.
In un punto del soggiorno, inoltre, erano stati messi, uno sopra l’altro, alcuni cartoni. Con tutta probabilità il rogo, che ha causato il decesso dei tre fratelli, potrebbe essere partito da lì, per diffondersi poi in tutta l’abitazione.
Incendio di Catanzaro, le banconote cosa ci facevano in quella casa? E i cartoni?
Il Sis dei Carabinieri ha trovato e sequestrato molte mazzette di banconote, molte bruciate, per un valore di un migliaia di euro. L’esatta cifra è difficile da stabilire, dal momento che gran parte dei soldi è andata in fiamme.
Intanto, migliorano le condizioni di salute del papà, Vitaliano Corasoniti, e del figlio Antonello, di 16 anni, ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Gravi ma stabili la mamma, Rita Mazzei, e la figlia di 10 anni.