Kata rapita per vendicare l’abuso a un’altra bimba: la nuova ipotesi degli investigatori
Gli inquirenti hanno una nuova ipotesi per quello che riguarda la scomparsa di Kata. Potrebbero averla rapita per vendicare l'abuso compiuto ai danni di un'altra bambina
Gli investigatori che indagano sul caso della bimba scomparsa nel nulla dall’ex hotel Astor di Firenze, occupato da famiglie straniere senza fissa dimora, hanno una nuova ipotesi, che riguarda il rapimento per ritorsione. Kata sarebbe stata rapita per vendicare l’abuso compiuto ai danni di un’altra bimba. La piccola manca ormai da quasi 7 mesi.
La bimba peruviana di 5 anni è scomparsa il 10 giugno scorso, durante l’occupazione abusiva dell’ex hotel Astor di Firenze. Potrebbe trattarsi di una vendetta trasversale per un abuso sessuale subito da un’altra bambina che viveva in quella struttura abbandonata.
Procura e Carabinieri stanno seguendo questa nuova pista, dopo aver ascoltato alcuni testimoni. Nei giorni successivi alla sparizione della piccola Kata alcune voci circolavano in merito a questa ipotesi, che non ha ancora dato, però, riscontri certi.
Ovviamente c’è il massimo riserbo sulle indagini che vanno avanti in modo incessante dal giugno scorso, quando di Kata si sono perse le tracce. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche la posizione di una persona vicina alla piccola, che avrebbe compiuto l’abuso sessuale sull’altra bambina.
Il rapimento di Kata potrebbe essere una ritorsione a quella violenza subita da un’altra piccola occupante dell’ex hotel Astor di Firenze. Struttura che le autorità, dopo l’inizio delle indagini, hanno completamente svuotato dagli occupanti.
Kata rapita per ritorsione e vendetta: al vaglio la posizione di un soggetto vicino alla famiglia
Ovviamente gli inquirenti non abbandonano del tutto le altre piste ipotizzate fino ad oggi. Tra le più accreditate c’è anche quella di un rapimento per vendetta per i contrasti tra le bande di abusivi per il controllo del racket degli affitti delle stanze dell’ex albergo per senza fissa dimora.
Le indagini, dunque, vanno avanti nel massimo del riserbo. Nella speranza di ritrovare Kata sana e salva. Ormai manca da “casa” da quasi sette mesi e le indagini hanno portato gli inquirenti anche in Perù, terra di origine della sua famiglia. In particolare nel carcere di Lima, dove alcuni suoi parenti sono detenuti per vari reati.