La denuncia del padre di Giulia Cecchettin: per le forze dell’ordine era “allontanamento volontario”
Il papà di Giulia Cecchettin aveva denunciato la scomparsa della figlia, dichiarando di temere per la sua vita
Emersi nuovi dettagli sulla scomparsa di Giulia Cecchettin, la 22enne morta per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta e il cui corpo è stato trovato una settimana dopo la denuncia della sua famiglia.
La trasmissione tv Chi l’ha visto ha sollevato una questione che nelle ultime ore è diventata oggetto di discussioni. Il 12 novembre, il padre di Giulia Cecchettin aveva denunciato l’allontanamento della figlia, mostrandosi preoccupato per la sua incolumità.
Mia figlia Elena mi ha raccontato che Turetta non aveva mai perso la speranza di tornare assieme a Giulia, pertanto a volte era insistente e possessivo al punto che lei aveva deciso di troncare definitivamente. Tuttavia Giulia aveva continuato a frequentarlo perché lui era depresso ed era preoccupata per qualche suo gesto inconsulto. Temo quindi per l’incolumità di mia figlia.
Come fa notare la trasmissione, nonostante il padre temesse per la vita di sua figlia, la scomparsa di Giulia Cecchettin era stata classificata come “allontanamento volontario, pericolo di vita escluso”. Sull’argomento è intervenuto il legale dell’associazione Penelope, affinché non accada mai più un episodio del genere. Ecco quanto scritto in un post sui social:
Nelle denunce di scomparsa nessun allontanamento volontario, ma sempre allontanamento per motivi ignoti. Quello di Giulia Cecchettin è stato registrato come allontanamento volontario. Ma non c’erano le premesse, anzi il padre temeva per l’ incolumità della figlia. Le denunce in futuro riportino Allontanamento per motivi ignoti. Perché l’allontanamento volontario circonda da sempre casi di cronaca che è impossibile definire volontari.
Giulia Cecchettin e quella chiamata al 112
Anche le forze dell’ordine sono finite al centro della cronaca, dopo che è emersa la notizia di una chiamata da parte di un testimone. Quest’ultimo avrebbe allarmato il 112 intorno alle 23:15 di sabato, raccontando di una violenta lite tra due persone e delle grida di una donna. Di aver visto una punto scura allontanarsi e di non essere riuscito a prendere la targa. Tuttavia, nessuna è pattuglia è intervenuta.
I Carabinieri hanno fatto sapere che nella chiamata, il testimone parlava di una lite già conclusa e di persone che erano già risalite in macchina. Le pattuglie erano impegnate in altri interventi e nessuno poteva immaginare che in quella macchina ci fossero Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.