La mamma di Elena Del Pozzo ha agito da sola? Tutti i punti poco chiari del suo racconto

Qualcun altro potrebbe essere coinvolto nella vicenda?

Gli inquirenti continuano a indagare sul terribile caso dell’omicidio della bimba di 5 anni uccisa dalla madre in provincia di Catania. Si cercano di chiarire tutti i punti oscuri del racconto della donna, che in un primo momento ha tentato di depistare le indagini. La mamma di Elena Del Pozzo ha agito da sola o c’è qualcun altro coinvolto nell’omicidio della piccola?

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La signora ha detto di avere ucciso la figlia sul luogo del ritrovamento.

Queste le parole dell’avvocato Gabriele Celesti, che assiste Martina Patti, la mamma di 24 anni che è accusata di aver ucciso la figlia Elena di 5 anni per poi occultarne il cadavere. Pare abbia usato un coltello. La donna, che dovrà rispondere di fronte ai giudici delle terribili accuse di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, ha già confessato, ma i misteri in merito al terribile caso sono davvero molti. Qualcuno l’ha aiutata?

Mentre le indagini vanno avanti, ci si chiede se qualcun altro ha partecipato al delitto o all’occultamento del corpicino di Elena, come sottolineato da Salvatore Mancuso, comandante della Prima sezione del nucleo investigativo dei carabinieri di Catania.

Il luogo di commissione del delitto e l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella commissione del reato o nell’occultamento della salma restano ancora temi di approfondimento investigativo.

Gli agenti hanno rinvenuto il corpo della bimba in località Mascalucia, poco distante dalla casa della donna, in un campo di rovi e sterpaglie.

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La mamma di Elena Del Pozzo ha agito da sola o è stata aiutata da qualcuno?

L’area del ritrovamento del cadavere di Elena non si trova oggi sotto sequestro, chiunque può raggiungerla. Ma i Carabinieri dell’Arma sottolineano che qui hanno già valutato ogni cosa, quindi la misura non era necessaria.

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La mamma di Elena si trova ora nel carcere di Piazza Lanza a Catania. Gli agenti del carcere la controllano a vista 24 ore su 24 per paura che possa farsi del male. Non parla più. Il legale ha già chiesto la perizia psichiatrica.