La nonna di Alice Scagni in lacrime in aula: il racconto sul nipote Alberto
La nonna 92enne di Alice Scagni è stata ascoltata durante l'ultima udienza, che si è tenuta lo scorso 16 giugno: "Mi chiedeva soldi"
Tra i diversi testimoni del caso Alice Scagni, è stata ascoltata in aula la nonna 92enne. L’udienza si è tenuta lo scorso 16 giugno.
L’anziana signora si è lasciata andare ad un lungo sfogo, raccontando cosa è stata costretta a passare a causa del nipote Alberto Scagni, prima che mettesse fine alla vita di sua sorella.
Alberto da piccolo era un bambino timido, ma crescendo è cambiato. Aveva iniziato a chiedermi soldi, voleva 50 mila euro. Ho iniziato ad avere paura, ho cambiato la serratura di casa. Una volta mi ha afferrato per il collo, ogni volta che entrava io scappavo dalla vicina.
La nonna di Alice Scagni, in lacrime, ha poi fatto riferimento all’episodio dell’incendio, già citato in passato alle forze dell’ordine. Il ragazzo ha provato ad incendiare la porta della sua abitazione. Il genero, in seguito, l’aveva portata in Piemonte per metterla in salvo dalle follie del nipote.
Forse l’avrei salvata, ma io da sola da Alice non riuscivo ad andare.
La delusione dei genitori di Alice Scagni
I genitori dei due fratelli non erano in aula e non hanno assistito alle testimonianze. Hanno espresso la loro delusione sui social e comunicato la loro decisione di uscire dal processo per le accuse contro il 112 e il Servizio di Igiene Mentale.
Avevano più volte denunciato le azioni del figlio Alberto e chiesto aiuto, anche lo stesso giorno del delitto. Nessuno però è mai intervenuto. Hanno rivelato di essere stati “relegati” ad un ruolo di comprimari e di non aver potuto assistere alle udienze.
Siamo genitori sia di Alberto che di Alice, ma veniamo trattati da familiari del killer o della vittima secondo convenienza.
La testimonianza dell’ex fidanzata di Alberto
Dopo la nonna, in aula è stata ascoltata anche l’ex fidanzata dell’imputato. Questa ha raccontato di aver conosciuto Alberto Scagni come un uomo dolce, ma con il tempo è diventato geloso e dominante.
Una volta mi ha anche messo le mani al collo, pensavo volesse strangolarmi. Ho chiuso la relazione nel 2015 e da allora è cominciato il tormento con infinite telefonate. A volte usava anche il telefono di Alice, tanto che lei mi bloccò, dicendomi che così Alberto mi avrebbe lasciato in pace.