La rabbia e le lacrime di Vincenzo Luciano, il pescatore di Crotone: “Chiudo gli occhi e rivedo quel bambino. Mi sembrava vivo”

Non dorme e non mangia più. Vincenzo Luciano è stato il primo ad arrivare sulla spiaggia dopo il nufragio. Non è riuscito a salvare nessuno

È stato Vincenzo Luciano, un pescatore di 51 anni, il primo ad arrivare sulla spiaggia di Steccato di Cutro, dopo il naufragio. Non dorme e non mangia da tre giorni, non riesce a smettere di pensare a tutte quelle vite spezzate e si sente in colpa, per non essere riuscito a salvarne nemmeno una.

lo straziante racconto di Vincenzo Luciano

Vincenzo Luciano ha raccontato di aver saputo del naufragio dopo la chiamata di un amico. Si è subito recato alla spiaggia e ha cercato di fare il possibile per tirare fuori i corpi di quelle persone.

C’era un bambino, mi sembrava vivo. Aveva circa due o tre anni, mi sono tuffato in acqua vestito e quando l’ho tirato fuori aveva ancora gli occhi aperti. Ho pensato: ‘Questo lo salvo”.

Quando sono uscito fuori, gli ho chiuso gli occhi. È quella la mia rabbia, che non sono riuscito a salvarne neanche uno. Ogni volta che chiudo gli occhi mi viene sempre in mente quel bambino, magari se arrivavo un minuto prima. 20 secondi prima non so quanto, ma forse potevo salvarlo. Prendevo i morti e li portavo sulla battigia, li portavo fuori perché sennò la risacca se li prendeva di nuovo.

Luciano ha poi raccontato di aver sentito le urla delle mamme, che chiedevano disperatamente se erano i loro figli.

lo straziante racconto di Vincenzo Luciano

Gridavano e ci tiravano, io non ero pronto a questa cosa. Più si faceva giorno e più vedevamo persone senza vita.

lo straziante racconto di Vincenzo Luciano

Scene strazianti, una tragedia che quest’uomo di 51 anni non dimenticherà mai e che ha per sempre segnato la sua vita. È stato costretto a vedere i corpi senza vita di uomini e donne e perfino bambini, è stato costretto ad ascoltare le grida disperate delle mamme, che cercavano i loro bambini. Alcuni di loro si sono salvati ma altri invece sono stati presi dal mare.

Sono 67 le bare allineate al Palamilone di Crotone e alcune di quelle persone, non hanno ancora nemmeno un nome.