La storia di Denise Pipitone diventa una Docuserie: le parole di Piera Maggio

A marzo verrà trasmessa una Docuserie di 4 puntate su Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004

L’annuncio è stato pubblicato da Piera Maggio sulla sua pagina Facebook. Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004, arriverà in tv.

Il Gip ha archiviato le indagini su Denise Pipitone

La sua storia sarà riprodotta in una Docuserie che verrà trasmessa il prossimo mese (marzo) su Discovery + e su canale Nove.

La mamma della piccola Denise non ha ancora annunciato le date, ma ha voluto precisare quale sia lo scopo del documentario su sua figlia. Ecco le sue parole:

Prossimamente inizierà una Docuserie di quattro puntate, che per noi è diretta alla ricerca di Denise, anche alla possibilità di poter coinvolgere più paesi su questa storia, per avere sempre informazioni su nostra figlia. La speranza di avere la possibilità che qualche ragazza possa riconoscersi in Denise, in noi.

La scomparsa di Denise Pipitone è uno dei casi irrisolti italiani e dopo 17 anni, è tornata all’attenzione di tutti.

Denise Pipitone e la gioia di Piera Maggio

Sono ancora molti i punti oscuri e le domande su che fine abbia fatto una bimba di soli 4 anni. Come può scomparire nel nulla? Chi ha potuto rapirla senza che nessuno si accorgesse di nulla? E soprattutto oggi dov’è Denise Pipitone? Potrebbe essere una ragazza ventenne, che non è a conoscenza delle sue vere origini.

Il Gip di Marsala ha accettato l’archiviazione del caso presentata dalla Procura. La famiglia non ha però intenzione di smettere di lottare per la verità. I suoi genitori, Piera Maggio e Pietro Pulizzi, meritano di sapere cosa sia accaduto alla loro figlia.

È nata anche una commissione d’inchiesta che ha lo scopo di far luce sui punti oscuri della vicenda.

Denise Pipitone e la gioia di Piera Maggio

Mentre l’ex pm Maria Angioni, che coordinò le indagini all’inizio della scomparsa, è finita a processo per false dichiarazioni. Gli inquirenti non avrebbero riscontrato i fatti da lei dichiarati.

L’Angioni si è però detta felice di essere arrivata a processo, perché è convinta di riuscire a far tornare a galla elementi fondamentali per scoprire la verità dopo 17 lunghi anni.