Le parole del papà dopo la sentenza per la morte di Evan Lo Piccolo
Le prime parole del papà di Evan Lo Piccolo, dopo la sentenza per l'ex compagna e Salvatore Blanco
Nella giornata di ieri, la Corte d’Assise di Siracusa ha pronunciato la sua sentenza nei confronti della mamma e del patrigno di Evan Lo Piccolo. Il bimbo di appena 21 mesi che purtroppo ha perso la vita per i maltrattamenti che l’uomo gli ha inflitto nel tempo.
La donna Letizia Spatola, che in attesa della sentenza si trovava agli arresti domiciliari, era presente in aula. Salvatore Blanco, il compagno, ha assistito in collegamento da una stanza del carcere di Vibo Valentia, dove è detenuto.
Stefano Lo Piccolo, il padre biologico del bimbo, non era presente in aula. Tuttavia, ad uno dei giornalisti di Fanpage, ha voluto rilasciare una dichiarazione pochi minuti dopo la decisione dei giudici. L’uomo ha detto:
L’ergastolo non serve a riportare in via mio figlio, ma quanto meno a ridargli dignità. Anche se non mi capacito ancora di come Letizia possa attendere la sentenza ai domiciliari.
Evan mi manca ogni giorno e spero che i miei pensieri arrivino fino al cielo. Soprattutto oggi.
Morte Evan Lo Piccolo: i fatti
Il dramma di questo bambino che aveva compiuto appena 21 mesi, è avvenuto lo scorso 17 agosto 2020. A quasi due anni dalla sua morte, i giudici hanno deciso di condannare all’ergastolo sia la mamma che il suo compagno.
La donna è stata la prima a chiamare l’ambulanza quando ha capito che le condizioni del figlio erano gravi. I medici intervenuti con la speranza di poterlo salvarla, l’hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Modica.
Però, è proprio in nosocomio che ha esalato il suo ultimo respiro. Il corpo era pieno di lividi, da qui è partito l’arresto prima per il patrigno e poi per la madre.
Dall’autopsia è emerso che ha perso la vita per una broncopolmonite causata dalle percosse. Letizia Spatola sin da subito ha detto che non ha mai chiesto aiuto, perché anche lei una vittima. Tuttavia, la sua versione per gli inquirenti non era veritiera.