Le prime parole del marito di Alice Neri dopo la scoperta sul nuovo sospettato

Le prime parole del marito di Alice Neri a Quarto Grado, dopo l'iscrizione del nuovo sospettato nel registro degli indagati

Una svolta importante è quella venuta fuori nella giornata di venerdì 9 dicembre, sul delitto di Alice Neri. Il marito ad uno dei giornalisti di Quarto Grado, ha voluto dire qualcosa ed ha anche riferito cosa ha detto ai pm, durante il suo interrogatorio.

alice marito

Nicholas Negrini oltre a ritrovarsi vedovo, si ritrova anche iscritto sul registro degli indagati, per il decesso di sua moglie. Ore dopo la sua scomparsa, gli agenti l’hanno ritrovata senza vita nella sua auto, avvolta tra le fiamme.

Gli inquirenti grazie all’interrogatorio fatto al suo amico Marco, con cui ha passato la sua ultima sera, si sono messi sulle tracce di un uomo tunisino di 29 anni. Era allo Smart Café quella sera, proprio dove erano i due amici.

Da una prima ricostruzione, proprio quando l’uomo è andato via ed Alice è salita in auto, il ragazzo potrebbe esser entrato nella macchina ed averle fatto delle avances. Probabilmente a causa di un rifiuto, è avvenuto il delitto.

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Da ciò che riporta sempre la trasmissione Quarto Grado, l’uomo forse alla guida della Ford Fiesta di Alice, ha vagato per diverse ore nelle campagne di Concordia. Solo successivamente ha parcheggiato in un luogo sperduto.

Alla fine nella giornata di venerdì 18 novembre, ha messo fuoco all’auto. Però i vigili intervenuti per spegnere le fiamme, hanno ritrovato il corpo della donna, solo successivamente, durante i controlli del caso.

Le prime parole del marito di Alice Neri sul nuovo sospettato

Inoltre, l’uomo il giorno successivo al ritrovamento, pare sia fuggito via in macchina, ma non è ancora chiaro dove si sia diretto. I carabinieri hanno fatto una perquisizione nella sua abitazione e tutti i coinquilini si sono mostrati collaborativi. Nicholas Negrini su questa svolta, a Quarto Grado, ha detto:

Spero che sia la volta buona e che prendano presto il tunisino. Abbiamo bisogno di giustizia.

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Spero che il fatto che il sospettato sia tornato nel suo paese non impedisca alle forze dell’ordine di catturarlo. So che aveva qualche conoscente non italiano. Io ho fatto i nomi di alcune persone che potevano sapere o essere responsabili, conoscenze di Alice che conoscevo anche io.