L’ex fidanzato di Sofia Castelli, quando lei è rientrata, era nascosto in un armadio: era convinto tornasse con un altro
Omicidio di Sofia Castelli, emersi nuovi strazianti dettagli: l'ex ha atteso il suo rientro in casa nascosto in un armadio
Emergono nuovi e strazianti dettagli sul delitto avvenuto a Cologno Monzese, in cui purtroppo Sofia Castelli di soli 20 anni, ha perso la vita per mano del suo ex fidanzato. Il 23enne italo-marocchino non accettava la fine della loro relazione ed ha atteso il suo rientro, nascosto in un armadio.
Sono tante le domande a cui gli inquirenti stanno cercando di trovare una riposta. Come per esempio il perché e come ha fatto. Tuttavia, in queste ore sono emersi nuovi dettagli, davvero incredibile.
Sofia ha perso la vita nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 luglio, nella sua abitazione a Cologno Monzese, a Milano. Era appena rientrata da una serata in discoteca con due sue amiche ed una di loro, era rimasta a dormire da lei.
I suoi genitori con il fratellino, erano in Sardegna per una vacanza. Per questo era sola. Da circa 2 settimane si era lasciata con il suo ragazzo Zakaria Atqaoui. Erano stati insieme per circa 2 anni e quando i genitori di lui si sono trasferiti all’estero, era andato a vivere con la famiglia della ragazza.
La loro ultima discussione venerdì a pranzo. Da ciò che è emerso, lui si era presentato nell’abitazione con la scusa di portarle qualcosa da mangiare. Poi, prima di andare via, le ha rubato un mazzo di chiavi.
L’agguato fatto a Sofia Castelli dall’ex fidanzato
Sofia la sera era uscita con le sue amiche. Dal suo profilo social gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutti i movimenti. Grazie a quel mazzo di chiavi rubato, l’ex fidanzato ha atteso il suo rientro in casa, nascosto in un armadio.
Era convinto tornasse con un altro. Tuttavia, nemmeno quando l’ha vista rientrare con la sua amica si è fermato. Si è recato in cucina ed ha preso l’arma, poi è andato nella stanza e si è scagliato con Sofia, mentre stava dormendo.
L’amica stava dormendo e non si è resa conto di nulla. Gli inquirenti in casa hanno trovato l’arma ed il telefono della vittima, ma del dispositivo del 23enne per ora non ci sono tracce. Non è ancora chiaro dove si trova.
L’autopsia ora dovrà stabilire se la 20enne è deceduta subito o se ha cercato di difendersi dalla furia del suo ex, al quale il pm vuole contestare anche la premeditazione.