“Lo tengono come un prigioniero!” Le dichiarazioni dello zio di Eitan Biran sulle sue condizioni

Lo zio del piccolo Eitan Biran afferma che i nonni lo tengono come un prigioniero

C’è molta ansia ed apprensione per le condizioni del piccolo Eitan Biran, il bimbo di 6 anni sopravvissuto al crollo della funivia Stresa Mottarone. Lo zio a cui era stato affidato afferma che i suoi nonni, che lo hanno rapito pochi giorni fa, lo tengono come un prigioniero.

zio eitan biran
CREDIT: FACEBOOK

Una vicenda terribile, che sta tenendo tutti con il fiato sospeso. Non c’è pace per questo bambino, che purtroppo ha già perso la mamma, il papà ed il fratellino più piccolo.

Il suo rapimento è avvenuto nella giornata di sabato 11 settembre. Il nonno è andato a prenderlo a casa dei suoi zii, poiché doveva passare un pomeriggio insieme a lui.

Aya Biran, la sorella del padre e con cui viveva il piccolo, ha denunciato la sua scomparsa poche ore dopo. Non vedendolo tornare ha provato a contattarlo ed alla fine, ha ricevuto un messaggio in cui la informavano che lo avevano riportato in Israele.

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I nonni materni al momento affermano che Eitan sta bene e che è ricoverato all’ospedale di Tel Aviv. Dicono che i medici lo stanno sottoponendo a tutte le cure di cui ha bisogno.

Lo zio però, afferma che non è così. L’uomo su questo ha dichiarato: “La famiglia Peleg trattiene Eitan come i soldati dell’esercito israeliano sono tenuti prigionieri nelle carceri di Hamas!”

Gli indagati per il rapimento del piccolo Eitan Biran

La Procura di Pavia ha deciso di aprire un fascicolo d’indagine per il reato di sequestro di persona aggravato. Nel registro degli indagati c’è il nonno e nelle ultime ore, anche la sua ex moglie e nonna del piccolo.

Secondo le forze dell’ordine i due signori hanno organizzato tutto per riportare il bambino in Israele.

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Gli inquirenti credono anche che l’uomo abbia avuto dei complici, ma ovviamente saranno solo le indagini a fare più chiarezza su quanto accaduto. Pensano anche che abbia avuto l’aiuto da parte dei servizi segreti israeliani, poiché in passato ha lavorato come militare dell’esercito. Ipotesi che però non sembra ancora trovare conferme.