Manuela Mura travolta ed uccisa mentre stava facendo jogging: il disperato appello della famiglia
Manuela Mura morta dopo esser stata travolta mentre faceva jogging: il disperato appello della sua famiglia
Solo nelle ultime ore i familiari di Manuela Mura, la 41enne travolta ed uccisa mentre stava facendo jogging, hanno deciso di lanciare un disperato appello. Chiedono a chiunque abbia informazioni di farsi avanti, poiché desiderano solo sapere la verità su ciò che è successo alla donna.
Questo episodio ha scocco l’intera comunità di Carloforte, piccolo comune che si trova nell’isola di San Pietro, nella provincia del Sud della Sardegna. In tanti chiedono che sia fatta giustizia.
Il dramma è avvenuto intorno alle 7 del mattino dello scorso lunedì 29 novembre. La ragazza era uscita per andare a fare jogging per le strade del paese.
Ad un certo punto, proprio mentre era sul ciglio della strada, un’auto l’ha travolta. Tuttavia, la persona alla guida invece di fermarsi e prestare soccorso, è fuggita via. Il primo a lanciare l’allarme, è stato un altro uomo che si è trovato a passare in quella zona.
Purtroppo però, all’arrivo dei sanitari, per Manuela non c’è stato più nulla da fare. I medici non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso, poiché i traumi riportati dopo l’impatto erano troppo gravi.
Solo qualche ora più tardi un ragazzo di 30 anni che lavora come cameriere, si è presentato alla Caserma del Carabinieri accompagnato dal suo avvocato, per costituirsi. Quest’ultimo però ha sempre detto di non ricordare cosa è successo.
L’appello della famiglia di Manuela Mura e le dichiarazioni del 30enne
L’automobilista ora è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso. Durante l’interrogatorio ha dichiarato di aver avuto un incidente su quella strada. Ha detto che era convinto di aver preso un muretto e per questo è tornato subito a casa a dormire. I suoi familiari quando hanno visto le condizioni della sua auto ed hanno saputo cosa era accaduto al paese, gli hanno detto di costituirsi.
Gli inquirenti ora hanno posto sotto sequestro la vettura, ma stanno anche interrogando tutte le persone che erano in zona. La sorella di Manuela, in un’intervista con il quotidiano locale L’Unione Sarda, ha detto:
Ci hanno raggiunto mille voci di presunte verità non ancora emerse, di terze persone coinvolte, di persone che sanno qualcosa ma non parlano. Per noi ogni parola è un colpo al cuore. Aiutateci a fare giustizia per Manuela. Chiunque abbia visto qualcosa di quella sera anche prima dell’avvenuto, si metta una mano sulla coscienza e vada dai carabinieri a raccontare.