Margherita Ceschin: le parole del Procuratore capo della Repubblica
Un episodio terribile, quello che ha portato alla morte di Margherita Ceschin, che secondo il procuratore poteva e può capitare a chiunque
Il procuratore incaricato di guidare le indagini sul tragico delitto della signora Margherita Ceschin, ha sottolineato la gravità di quanto successo. Un episodio caratterizzato da una violenza inaudita e che poteva capitare a chiunque. Mentre gli inquirenti continuano ad indagare, la salma della 72enne, intanto, è stata restituita alla famiglia. Domani il funerale.
Attimi di puro terrore quelli che deve aver vissuto la signora Margherita nella tarda serata di venerdì scorso. Aveva passato qualche ora in compagnia delle sue amiche, per poi tornare a casa e prepararsi per andare a dormire.
Viveva da sola in un appartamento di una palazzina situata a via XVIII aprile a Conegliano, nella quale si era trasferita da qualche tempo per stare vicino a sua figlia.
Poco prima di dormire, uno o più ladri si sarebbero introdotti in casa da una porta finestra che era ancora aperta, trovando la donna ancora sveglia.
L’aggressore, o gli aggressori, avrebbe prima colpito alla testa la donna con un corpo contundente per stordirla. Poi, per finirla e farla tacere l’ha soffocata con un cuscino, mettendosi su di lei e sfondandole anche il torace.
A lanciare l’allarme erano state le stesse amiche della donna, che la sera successiva, il sabato, doveva incontrarla di nuovo per una pizza.
Non vedendola arrivare si sono preoccupate ed hanno allertato un suo vicino di casa. Quest’ultimo, non ricevendo risposta al citofono, si è arrampicato su una scala ed è entrato a casa di Margherita Ceschin dalla stessa porta finestra che il ladro aveva utilizzato la sera prima per entrare e uscire dall’appartamento.
Al suo ingresso, l’uomo ha fatto l’amara scoperta.
Le parole del procuratore sulla morte di Margherita Ceschin
Inizialmente si pensava che a far spegnere la 72enne era stato un malore, ma all’arrivo delle forze dell’ordine e dei sanitari lo scenario è stato subito chiaro.
La casa era completamente a soqquadro e sul corpo della donna, come detto, c’era gli evidenti segni di una violenza inaudita.
Gli inquirenti, tuttavia, non pensano che a compiere questo gesto efferato sia stato un ladro professionista. A sparire dalla casa, infatti, sono il portafoglio della donna e pochi oggetti di valore. Rimasti invece al loro posto le collane e gli anelli d’oro che la stessa Margherita aveva addosso.
Marco Martani, Procuratore della Repubblica di Treviso che gestisce le indagini, ha definito l’episodio molto grave. La donna, ha spiegato, che è stata colpita e finita con una violenza terribile.
Secondo il Pm si è trattato di un tentativo di furto finito male, che purtroppo poteva e può capitare a chiunque.