Mario Decandia: testimonianza sconvolgente da parte di un turista
La turista inglese ha raccontato di aver visto degli agenti portare via una bottiglia di vodka dall'auto che ha investito Mario Decandia
Ancora fortemente sotto shock la famiglia di Mario Decandia, il giovane cuoco italiano morto nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, a Maiorca, dopo che una volante della Polizia Locale lo ha investito ad alta velocità con la pattuglia. Dalla testimonianza di una turista inglese, sembrerebbe che nella volante ci fosse una bottiglia di vodka.
Aveva solo 36 anni Mario e da tanto girava per il mondo svolgendo il lavoro che tanto amava, il cuoco. Si era stabilito da tempo a Maiorca e proprio sull’isola delle Baleari, nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, ha perso la vita in un tragico incidente.
Un volante della Polizia Locale che era impegnata in un intervento urgente, ha travolto lui e due suoi colleghi ad alta velocità, provocando la morte di Mario e ferendo gravemente gli altri due.
Diverse le testimonianze raccolte nelle ore e nei giorni successivi sia dalla stessa Polizia Locale che dalla Polizia Nazionale.
Si è detto ad esempio che la pattuglia aveva i fari spenti, ma il comando della Polizia Locale ha smentito sia questa testimonianza, sia quella di una turista inglese che ha affermato di aver visto degli agenti portare via una bottiglia di vodka dalla vettura coinvolta nell’incidente.
Come riporta il Corriere della Sera, la turista sarebbe subito andata a raccontare quello che aveva visto alla Polizia Locale, ma non riuscendo a comunicare e spiegare bene, forse per via della lingua, è andata anche da quella Nazionale.
Il dolore dei familiari di Mario Decandia
Su tutto questo si farà luce grazie alle indagini portate avanti dagli inquirenti. Ciò che invece è certo e indelebile, è il dolore della famiglia di Mario Decandia.
Come ha spiegato il fratello Nicola, lui e i genitori non provano odio, ma solo tanto dolore. Poi ha spiegato all’ANSA:
Questo però non significa che non vogliamo un’indagine accurata. Chiediamo che chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità. Per me c’è una colpa palese, spero che non finisca tutto sotto il tappeto. Nessuno ci restituirà Mario, ma chiediamo che venga fatta piena chiarezza.
Nicola, il papà Piero e la mamma Maria sono anche in attesa di ricevere il via libera per poter partire e riportare il corpo di Mario a casa. Ciò potrà avvenire quando si saranno concluse tutte le perizie.