Mascherine all’aperto, quando potremo smettere di indossarle

Se non raggiungiamo una soglia minima di vaccinati non possiamo toglierla

Quando potremo finalmente smettere di indossare le mascherine all’aperto? Grazie alla campagna vaccinale e al numero di italiani vaccinati che, per fortuna, cresce giorno dopo giorno, presto potremo dimenticarci di questo dispositivo di protezione personale almeno quando non siamo negli spazi al chiuso. Speriamo arrivi presto quel giorno.

Dispositivi di protezione personale
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Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, cerca di rispondere alla domanda di molti italiani, che soprattutto all’aria aperta vorrebbero dire addio ai disposizioni di protezione personale. Il loro abbandono in questi casi potrebbe non avvenire presto.

Quando saranno raggiunti i 30 milioni di persone con almeno una dose di vaccino e saranno trascorse tre settimane per avere una buona protezione, la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca.

Il sottosegretario con queste parole cerca di rassicurare gli italiani, in occasione di un’intervista a Radio 24. Se consideriamo che a oggi sono 23 milioni e mezzo le dosi somministrate, c’è da sperare che questo possa avvenire presto.

In un’altra intervista, questa volta al Corriere della Sera, Sileri aveva anche detto che presto, probabilmente già a giugno, l’Italia potrà tornare a respirare proprio come ha già fatto la Gran Bretagna: un bel sospiro di sollievo.

Proteggersi dal coronavirus
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Mascherine all’aperto e restrizioni: gli italiani sono stanchi

Lo stesso Sileri ha aggiunto:

Questo è un virus cattivo. Ma capisco le persone e il bisogno di ricominciare a fare una vita normale, serve ancora pazienza per 2-3 settimane, aspettare che si concludano le vaccinazioni di tutti gli over 80 e che si arrivi a 30milioni di italiani coperti con almeno la prima dose di vaccino.

Mascherine all'aperto
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Il sottosegretario del M5s ha poi detto:

Con 500 mila vaccinazioni al giorno, aumenterà anche il numero delle persone vaccinate e l’aumento dei contagi non dovrebbe avere effetti sui ricoveri. I decessi sono ancora parte della terza ondata. Ma se la campagna vaccinale continua ad andare avanti così, entro la fine del mese quel numero si dimezzerà.