Massimo Mauro fuori pericolo e la missione da portare avanti per Vialli
A pochi giorni dal malore e dall'intervento al cuore, Massimo Mauro è fuori pericolo e i suoi primi pensieri vanno a Gianluca Vialli
Il grande spavento per Massimo Mauro e per tutti coloro che gli vogliono bene può dirsi finalmente superato. La settimana scorsa l’ex calciatore era stato colpito da un infarto mentre giocava a padel e grazie alla tempestività dell’intervento dei soccorritori è riuscito a superare tutto. Oggi, intervistato da Il Corriere della Sera, dice che sarebbe stato ingiusto morire, perché ha ancora qualcosa di importante da fare per il suo indimenticato amico, Gianluca Vialli.
Il mondo del calcio e dello sport italiano la settimana scorsa è rimasto con il fiato sospeso, dopo aver appreso la notizia del malore di Massimo Mauro.
L’ex calciatore di Juve e Napoli, con un passato anche da dirigente sportivo, politico, e attualmente commentatore e opinionista televisivo, si trovava in vacanza a casa sua a Catanzaro, in Calabria, quando è stato colpito da un infarto.
Mauro ha raccontato di aver sentito un forte dolore al petto (mentre giocava a padel con alcuni amici) e di essersi fermato subito.
Uno dei suoi amici ha subito intuito quale fosse il problema e immediatamente ha chiamato i soccorsi che, come racconta lo stesso Massimo, sono arrivati in soli 7 minuti.
Altrettanto tempestivo è stato il trasporto in ospedale e l’intervento di angioplastica a cui è stato sottoposto dall’equipe medica.
Il pensiero di Massimo Mauro per Gianluca Vialli
A pochi giorni dal malore e dall’intervento Massimo Mauro sta già meglio ed è tornato a casa sua, dove dovrà stare ancora per un po’ a riposo.
Intervistato da Il Corriere della Sera ha ribadito la sua immensa gratitudine verso i medici, ma ha detto anche di essere felice di non essere morto, perché ha ancora qualcosa da portare avanti nel nome dell’indimenticato Luca Vialli.
Sarebbe stato ingiusto non stare qui a raccontare. Devo fare ancora tante cose, una in particolare ed è piuttosto importante. Continuare a lavorare per favorire la ricerca sulla SLA, è l’eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Con convinzione.
Il riferimento è per la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport, fondata da Massimo e Gianluca nel 2003.
Quando troveranno il farmaco che garantirà la guarigione posso anche immaginare di chiedere a Luca se lì ha bisogno di un’ala destra. Roberto Mancini però mi ha già smorzato l’ambizione. L’altro giorno mi dice: Massimo, se sei qui con tutti noi è perché a Luca l’ala non serve! Sono felice di aver sentito la vicinanza di centinaia di persone. In certi momenti apprezzi l’affetto, lo percepisci in maniera diversa.