Matteo di Pietro non andrà in cella: lo youtuber patteggia per l’incidente a Casal Palocco
Lo youtuber che ha causato l'incidente di Casal Palocco dove ha perso la vita un bimbo di 5 anni non andrà in carcere. Ha patteggiato la pena a 4 anni e 4 mesi
Lo youtuber Matteo di Pietro non andrà in cella. Dopo il sinistro a Casal Palocco che è costato la vita a un bimbo di 5 anni, in seguito allo scontro tra la Lamborghini del giovane e la Smart guidata dalla mamma della piccola vittima, i suoi avvocati hanno chiesto il patteggiamento. 4 anni e 4 mesi di reclusione, dal momento che gli sono state riconosciute le attenuanti generiche.
Matteo di Pietro, il 20enne del gruppo di youtuber Theborderline, che a giugno del 2023 ha travolto con il suo Suv preso a noleggio un’auto a Casal Palocco, a Roma, causando il decesso di un bimbo di 5 anni, ha chiesto e ottenuto il patteggiamento.
Con i suoi avvocati, infatti, l’imputato ha patteggiato una condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione. La pena per i reati di omicidio stradale aggravato e lesioni è stata già ratificata dal Gip di Roma. Gli hanno riconosciuto tutte le attenuanti generiche.
Il giovane ragazzo è stato condannato dal Gip della decima sezione penale del Tribunale di Roma. Ma Matteo di Pietro non andrà in cella, perché ha già scontato parte della pena e quello che gli rimane da scontare è al di sotto dei 4 anni previsti come termine massimo dalla legge per la concessione dei domiciliari.
Inoltre, il reato per cui ha ricevuto la condanna dai giudici non è ostativo, non consente di accedere ai benefici. A ricordare che lo youtuber, nonostante la condanna, non andrà in carcere, è proprio il suo avvocato.
Matteo di Pietro non andrà in cella: le parole del suo avvocato
Credo che questa sia una condanna in linea con quelle che sono le finalità del nostro ordinamento, di rieducazione, risocializzazione proprie della sanzione penale. Sono cardini fondamentali del nostro ordinamento penale, previsti dalla Costituzione, e importanti nel valutare poi la correttezza di questa pena. Nessuna condanna può mitigare il grave lutto, la grave perdita.
L’imputato era presente in aula. “Per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e inosservanza delle norme sulla circolazione stradale, non è riuscito ad arrestare tempestivamente il veicolo“.